“Belluno città delle rondini”: «I volatili sono un patrimonio da tutelare»

“Belluno città delle rondini”: «I volatili sono un patrimonio da tutelare»

 

Salvaguardia delle rondini, tutela dell’habitat urbano, valorizzazione dei nidi anche in turistica e prove di dialogo tra associazioni ambientaliste e cacciatori. 

Sono gli obiettivi del progetto “Belluno città delle rondini”, coordinato da Provincia e Comune capoluogo, insieme alle associazioni venatorie, ambientaliste e animaliste, che ieri si sono incontrati a Palazzo Piloni, per mettere in campo un programma preciso di interventi. A cominciare dal monitoraggio e controllo dei nidi presenti in centro città. Per arrivare poi a una serie di misure utili ad agevolare la nidificazione e quindi la permanenza di questo volatile a Belluno

La presenza, tuttavia, è in calo. Lo dicono i censimenti periodici messi in campo dalla Polizia Provinciale con il naturalista Giuseppe Tormen. «In campagna le rondini stanno scomparendo, assieme al venir meno delle attività agricole e zootecniche. Ma in città qualche nucleo resiste, anche se comunque si registrano forti cali – spiega Giuseppe Tormen -. Rispetto al primo censimento fatto nel 2016, siamo quasi al dimezzamento della popolazione in città». Il monitoraggio del 2016, infatti, aveva calcolato 117 nidi, di cui 42 utilizzati. Nel 2017 invece i nidi erano 127, ma solo 35 utilizzati, per un totale di circa 40 coppie di rondini. Nel 2018 il censimento era stato interrotto, ma i dati del 2019 vedevano solo 18 nidi utilizzati. L’ultimo dato disponibile, raccolto qualche giorno fa, parla di 140 nidi, ma meno di 80 effettivamente utilizzabili e solo 20 “abitati” da rondini, principalmente sotto i portici di via Roma e via Matteotti.

La prima operazione concreta del progetto “Belluno città delle rondini” consisterà nella verifica ed eventuale rimozione o riposizionamento delle tavolette anti-guano. Che possono essere utili, senza dare appoggi ai corvidi, se poste non proprio a ridosso del nido. Sarà quindi necessario il controllo quotidiano dei nidi, per il quale la riserva alpina di caccia di Belluno ha dato la propria disponibilità, già con un sopralluogo nei prossimi giorni. Si sta valutando la predisposizione di protocolli precisi da seguire per interventi edilizi su edifici e palazzi che presentano nidi di rondine, in modo da differire i lavori alla stagione in cui gli uccelli sono già migrati altrove. «È una delle misure consigliate dagli esperti – sottolinea il consigliere provinciale Franco De Bon -. Se pensiamo che ogni rondine mangia in media 170 grammi di insetti al giorno, abbiamo a disposizione il miglior insetticida che esista in natura».

Piena condivisione anche da parte del Comune di Belluno: «Potremmo mettere dei cartelli per far capire che stiamo cercando di salvare le rondini e il loro habitat – afferma l’assessore all’ambiente del capoluogo, Alberto Simiele -. Penso alla valorizzazione turistica del progetto, alla creazione di percorsi per far sollevare lo sguardo verso i nidi alle persone che vengono a visitare la nostra città. Questi volatili sono un patrimonio da tutelare».

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