Autonomia differenziata, Lega contro l’Europa: «Non vogliono aiutare chi resta indietro»

Autonomia differenziata, Lega contro l’Europa: «Non vogliono aiutare chi resta indietro»

«La commissione europea boccia l’autonomia differenziata? A mio parere sarebbe il modo per superare il divario tra le regioni e aiutare, veramente, chi resta indietro». 

Interviene così il segretario provinciale della Lega, Andrea De Bernardin, in merito al dibattito di queste settimane sul tema dell’autonomia differenziata. 

Tema caro da sempre al partito di Salvini, preso in mano dal ministro Calderoli, in queste settimane il disegno di legge sull’autonomia differenziata rischia di subire un rallentamento per il no della commissione europea. Per De Bernardin sarebbe un grave errore per l’intero Paese. 

«Nei giorni scorsi ci sono state le audizioni in Senato in merito alla legge Calderoli sull’autonomia differenziata delle regioni – spiega il segretario provinciale -, per il nostro partito è un obiettivo imprescindibile a cui stiamo lavorando da anni. Ora che il progetto è arrivato ad un buon punto si parla di differenze e divari tra le regioni, come se l’autonomia fosse la causa di tutti i mali. Ma di cosa stiamo parlando? Le differenze esistono da sempre, tra Nord e Sud, è evidente come il sistema di governo attuale non ne abbia favorito il superamento, anzi. Ora che anche i territori del ricco Nord sono in crisi, ora che anche i territori più produttivi, la locomotiva del Paese, stanno vivendo una forte difficoltà io credo che mantenere lo status quo attuale non sia più possibile e l’autonomia differenziata sia l’unico modo per portare ossigeno al Nord e mettere in moto l’economia nelle zone più depresse. L’autonomia regionale non dev’essere intesa come un premio a scapito di chi sta peggio, ma come un modo per governare un Paese che, di fatto, procede a due velocità. Queste due velocità devono essere superate e per farlo sono necessari strumenti nuovi».

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