Aumento costi, Confindustria: «Cantieri a rischio. Anche quelli olimpici»

Aumento costi, Confindustria: «Cantieri a rischio. Anche quelli olimpici»

«L’aumento dei costi energetici e dei derivati del petrolio sta mettendo in forte crisi le imprese di costruzione, che registrano perdite secche nella gestione quotidiana». Paolo De Cian presidente degli edili bellunesi in seno a Confindustria Belluno – Dolomiti lancia l’allarme sul futuro dell’edilizia, anche in provincia di Belluno.

Il settore, che sta trainando la ripresa post – pandemia, rischia di schiantarsi contro il muro dell’inflazione.  «La situazione è drammatica – spiega De Cian – in particolare per le imprese stradali e di scavi che impiegano importanti quantità di gasolio per i propri mezzi al pari degli impianti per la produzione di conglomerati bituminosi e calcestruzzo, che stanno valutando anche nella nostra provincia uno stop alla produzione ».

Gli effetti si stanno propagando a tutto il settore mettendo in forse la continuazione di molti cantieri. A ciò si aggiunge inoltre il contingentamento nel rifornimento del gasolio per le macchine operatrici che sta creando situazioni senza precedenti. Il quadro è realmente fuori controllo e le misure già adottate dal governo si stanno dimostrando totalmente inadeguati: l’eventuale ristoro, infatti, arriva dopo anni e le imprese non possono sopportare esposizioni finanziarie di questa portata per così lungo tempo.

Secondo De Cian, una situazione straordinaria come quella attuale, in cui si registrano aumenti del 35-40% per alcuni materiali base, come ferro e gasolio, solo negli ultimi dieci giorni, necessita di una presa di posizione nuova che azzeri le accise per il tempo necessario e che riduca il costo del gasolio e dell’energia da subito.

«Come associazione di categoria abbiamo sollecitato tutti i livelli, regionali e nazionali perché il problema è naturalmente condiviso e servono azioni sinergiche e condivise». Per Confindustria senza interventi urgenti saranno a rischio anche le opere olimpiche, oltre che i lavori del superbonus e le ristrutturazioni in genere, che registrano uno squilibrio quotidiano nei conti mettendone in forse la stessa sostenibilità e fattibilità. «È necessario – conclude De Cian – che vengano aggiornati immediatamente tutti i listini prezzi delle stazioni appaltanti, non solo per i nuovi lavori ma anche per i lavori già in corso che scontano ormai quadri economici insostenibili e che le imprese non possono portare avanti».

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