Aumentano le quote associative della Dmo: 220mila euro per la promozione territoriale

Aumentano le quote associative della Dmo: 220mila euro per la promozione territoriale

Un piccolo passo per la promozione turistica del territorio. Un grande passo per la Dmo Dolomiti. Venerdì pomeriggio infatti è stata approvata la revisione delle quote associative. Al rialzo. Ora le risorse a disposizione della macchina operativa sono quasi il doppio. 

L’assemblea della Dmo si era riunita per approvare il bilancio di previsione e il piano operativo del 2023. Il piano, approvato all’unanimità, completa il progetto Vivere le Dolomiti in attesa della trasformazione operativa della Dmo da Consorzio misto pubblico-privato a Fondazione, con la nomina, prevista per il mese di marzo, del nuovo cda. 

Il momento più significativo dell’assemblea però è arrivato con la votazione per l’aumento delle quote: i soci hanno votato all’unanimità per l’aumento. In questo modo, le quote associative passano da 123.479,99 euro all’anno a 220.745,00. Il budget più importante sarà versato dalla Provincia e dalla Camera di Commercio con 22mila euro a testa. Cortina è il Comune che impegna la cifra più alta con 21.938,82 euro. 

Grande la soddisfazione dell’amministratrice unica Alessandra Magagnin (in foto): «Questa decisione dimostra che tutti quanti hanno preso coscienza dell’importanza della Dmo. Aumentare le quote ora è uno sforzo importante perché serve a implementare la struttura: la nuova Fondazione avrà un direttore che sarà la figura cardine oltre che al cda. Dai due dipendenti attuali si passerà a nuove assunzioni. Sarà un cambio di marcia per tutto il territorio». 

Per Elisa Calcamuggi, responsabile marketing e comunicazione della Dmo, è una dimostrazione di fiducia: «Sono entusiasta di percepire che il territorio crede nella Dmo. Promuovere l’intera provincia è un compito difficile per motivi diversi, i progetti che dobbiamo riuscire a mettere a terra sono tanti ed è fondamentale essere un team. È necessaria una squadra che operi con un obiettivo unico e che sia in continuo ascolto del territorio, allo stesso tempo è importante che il territorio si confronti e condivida con la Dmo scelte e operatività perché questa è la modalità per crescere». 

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