Un faro per il mondo del volontariato, del terzo settore, dello sport. E in generale dell’intera comunità alpagota. Quella stessa comunità che ora ne piange la scomparsa. Perché, a soli 49 anni, una terribile malattia ha strappato Alvise Fullin all’affetto dei suoi cari: in primis, della moglie Jenny e della figlia Irene.
Alvise è stato tra i fondatori di Eva Alpago, l’associazione impegnata nel campo del primo soccorso, di cui Fullin è stato anche presidente: «Perdiamo un autentico punto di riferimento – lo ricordano i vertici di Eva Alpago – una persona autentica, solare, sempre pronta ad aiutare gli altri. Ci mancherà profondamente».
Fullin era attivo pure nella Pro loco di Tambre: «Un grande amico – affermano il presidente Matteo Bona e i suoi collaboratori – un uomo brillante, attivo in tante realtà, che ha amato il suo paese e ha dato un fortissimo impulso alla crescita dell’area sportiva di Pian de Dora, alla quale ha dedicato impegno, tempo ed energie, perfino nei momenti più difficili del suo percorso. Una persona entusiasta della vita, tenace, che sapeva coinvolgere animare, creare gruppo e non si è lasciata scoraggiare. La tristezza è immensa, ma il miglior modo di salutare il nostro amico è quello di continuare a lavorare per Tambre come lui avrebbe voluto».
Titolare di una falegnameria insieme al fratello Omar, Alvise ha lasciato una traccia incancellabile anche nel calcio: «Se n’è andato un pezzo del Calcio Alpago – affermano dalla società gialloverde -. Lascia un vuoto incolmabile in tutte le persone che hanno avuto il piacere di conoscerlo. Ci rimane di lui il sorriso e la voglia di vivere. Anche perché, in fondo, l’amicizia non consiste nell’essere inseparabili ma nel potersi separare senza che nulla cambi. Ciao Alvise».
