Appena 363 euro al mese. Ecco il reddito di cittadinanza che doveva cancellare la povertà

Appena 363 euro al mese. Ecco il reddito di cittadinanza che doveva cancellare la povertà

Reddito sì, ma da fame: poco più di 350 euro al mese. È l’importo medio del reddito o pensione di cittadinanza erogato in provincia di Belluno e percepito da da 863 famiglie. Lo dicono i dati dell’osservatorio statistico dell’Inps, che fornisce le essenziali informazioni statistiche sui nuclei familiari percettori del beneficio economico introdotto alla fine del 2018 dal Governo giallo-verde.

IL DATO

Da marzo 2019 al 7 gennaio 2020 in provincia di Belluno 1.641 nuclei familiari hanno presentato una domanda di reddito o pensione di cittadinanza all’Inps: 919 (56%) sono state accolte, 72 (4%) sono in lavorazione, 650 (40%) sono state respinte o cancellate, 56 (3%) decadute.

Al netto dei decaduti dal diritto (per rinuncia del percettore, variazione della situazione reddituale o della composizione del nucleo familiare) a beneficiare della misura introdotta dalla Legge di bilancio di fine 2018, sono dunque 863 famiglie nel Bellunese, per un totale di 1.574 persone coinvolte e un contributo mensile medio di 363 euro. Degli 863 nuclei familiari coinvolti, 674 percepiscono il reddito di cittadinanza, con un importo medio mensile di 412 euro e un totale di 1.356 persone coinvolte, mentre 189 sono le famiglie beneficiarie della pensione di cittadinanza, con un assegno medio pari a 190 euro e un totale di 218 persone coinvolte.

Un terzo delle pratiche, per un totale di 467 richieste, è stato presentato tramite il Caf e il Patronato Inas della Cisl territoriale. Di queste, 287 (61%) sono state presentate da cittadini italiani e 180 da stranieri; 298 (64%) le richieste di cittadini sopra i 50 anni di età. La maggior parte delle domande è stata avanzata subito dopo l’entrata in vigore del provvedimento, nella primavera dello scorso anno, quando si è registrato un notevole afflusso nelle sedi Cisl di cittadini che avevano bisogno di informazioni sui requisiti per accedere al contributo e di supporto per presentare la domanda e attivare la card.

IL COMMENTO

«Il reddito di cittadinanza ad oggi non ha portato gli effetti sperati, ossia la creazione di posti di lavoro e prospettive per lo sviluppo e la crescita – commenta Massimiliano Paglini della segreteria Cisl Belluno Treviso -. Continuiamo a pensare che puntare su reddito di cittadinanza e salario minimo per legge sia controproducente per lo sviluppo e la crescita dell’occupazione. Non è procrastinando forme di assistenzialismo fini a se stesse che si creano le condizioni per far ripartire il Paese. Serve invece sbloccare i i cantieri, investire nella formazione, nella ricerca e nell’innovazione tecnologica, tenendo ben presente che gli ammortizzatori sociali devono sostenere chi sta cercando lavoro e chi lo ha perso e non sostituirsi al lavoro stesso».

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