La partenza intelligente non può nulla contro i limiti strutturali delle strade bellunesi. Se poi i veicoli sono migliaia e migliaia, tutti concentrati in pochi chilometri, la coda è assicurata.
Ieri (sabato 20) sono stati particolarmente lunghi gli incolonnamenti. Sia sulla Alemagna sia sulla Agordina, a conferma che è un’estate ottima per la montagna, presa d’assalto anche nei fine settimana di agosto. Ma a testimonianza – se servisse l’ennesima prova – che le strade bellunesi hanno qualche problema a “digerire” la mole di traffico che settimanalmente le percorre.
In mattinata l’Alemagna ha registrato più di qualche ingorgo. Sia in salita, verso il Cadore, sia in discesa, per chi ha scelto il rientro anticipato. Traffico intenso fin dall’uscita della A27, a Pian di Vedoia dove a metà mattina sono stati 3 i chilometri di coda. A scendere, auto a passo d’uomo da Caralte a Castellavazzo. A metà pomeriggio l’incolonnamento arrivava fino a Tai di Cadore.
Anche l’Agordina ha registrato il pienone, con il solito punto nero di Cencenighe. Stavolta però c’è stato più di qualche rallentamento anche a scendere: le code sono arrivate all’altezza della tangenziale di Agordo.
E oggi (domenica 21) le scene saranno le stesse. È la prima domenica di rientri dopo Ferragosto: il bollino nero è assicurato.