«Al nuovo Governo chiediamo un occhio di riguardo per la montagna»

«Al nuovo Governo chiediamo un occhio di riguardo per la montagna»

«Complimenti a chi è stato chiamato dai cittadini a guidare il Paese. In un momento storico complicato, il Governo dovrà dare risposte impastate di concretezza alle tante domande che avvolgono l’immediato futuro. L’auspicio è che un occhio di riguardo venga rivolto alla montagna». Ad affermarlo è la presidente di Confartigianato Belluno, Claudia Scarzanella, alla luce dei risultati emersi dalle urne. 

«Anche in considerazione della perdita di rappresentanza per il Bellunese, confidiamo nell’attenzione delle alte sfere governative rispetto a un territorio, alle sue attività e alle imprese costrette a fare i conti con una serie di difficoltà. A cominciare dall’aumento spropositato delle bollette di luce e gas». 

In termini di richieste, la cartina di tornasole è rappresentata dal documento “Costruiamo insieme il futuro del Paese”, con le 10 proposte di Confartigianato Imprese Veneto: «Grazie all’ampio sostegno dell’elettorato, ci auguriamo che il Governo porti a termine i cinque anni di legislatura e dia quindi un segnale chiaro e inequivocabile di stabilità, anche per legittimare quella credibilità internazionale di cui il Paese ha bisogno. In questo senso, è importante che vengano confermati gli obiettivi – e, di riflesso, le riforme – relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Senza considerare il caro energia, se è vero che, come emerso dall’esito di un questionario promosso nei giorni scorsi, un artigiano bellunese su dieci teme la chiusura della propria attività». 

A proposito di associazioni di categoria, è sulla stessa linea Confagricoltura Veneto: «Il nostro Paese e la nostra economia confidano che il nuovo esecutivo, forte di una maggioranza solida, sappia dare le risposte giuste per tutelare l’imprenditoria agricola del Paese – sottolinea il presidente Lodovico Giustiniani -. In una fase di grande difficoltà per le aziende tra pandemia, conflitto russo-ucraino, crisi energetica, aumento dei costi delle materie prime e cambiamenti climatici, ci attendiamo che si intervenga con decisione e ogni sforzo possibile per stabilizzare il reddito degli agricoltori e incrementare la potenzialità produttiva del comparto».

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