«Nonostante i conti fossero in ordine, ai lavoratori sono state tolte indennità e ridotti i buoni pasto». Sul bilancio Dolomitibus, l’attacco arriva da Angelo Barrovecchio, segretario reggente della Fit Cisl Belluno Treviso.
«Siamo molto contenti – afferma Barrovecchio – che l’azienda abbia chiuso il bilancio 2020 in positivo, con un risultato di 600mila euro. Proprio per questo chiediamo a Dolomitibus di rivedere le sue scelte. I lavoratori in questi ultimi anni hanno visto il loro salario ridursi per una serie di indennità che sono state tolte con vari artifizi. Anche il buono pasto è tornato al valore del 2005, ovvero 5,29 euro contro i 7 euro del 2020. Come Fit Cisl abbiamo rivendicato l’aumento di alcune indennità previste nel Testo Unico, indennità ferme ancora al 2004».
I lavoratori, riferisce il sindacalista della Fit, hanno vissuto e stanno tuttora vivendo una situazione gravosa a causa della pandemia e con un contratto nazionale scaduto da tre anni.
«I carichi di lavoro – sottolinea Barrovecchio – si sono sempre più appesantiti, con nastri orario che costringono i dipendenti a restare in servizio anche per 14 ore al giorno. Pretendiamo che i turni siano vivibili e che ai lavoratori siano riconosciuti gli aumenti di indennità, tenuto conto anche della particolarità del territorio. Non sono pochi i lavoratori di Dolomitibus che si dimettono e cercano lavoro altrove, per via dei disagi e dello scarso stipendio. Occorre che la società rifletta seriamente su questa situazione e dia delle risposte adeguate».