Addio a Guido De Zordo: un’istituzione per la montagna bellunese

Addio a Guido De Zordo: un’istituzione per la montagna bellunese

Per il territorio cadorino – e in generale per la montagna bellunese – era una vera e propria istituzione: uomo di cultura, insegnante di lettere, latino e greco, politico e amministratore (è stato sindaco di Cibiana e consigliere provinciale), oltre che presidente del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Questo era Guido De Zordo. 

“Era”, il tempo il verbale è al passato. Perché De Zordo si è spento all’età di 76 anni. E a piangere la sua scomparsa è un’intera provincia: «La passione che aveva De Zordo per il territorio – afferma il presidente di Palazzo Piloni, Roberto Padrin – si è sempre contraddistinta per professionalità e impegno. Il senso di appartenenza e l’orgoglio bellunese e cadorino di cui era convinto sostenitore rimarranno come esempio. Questi ultimi mesi purtroppo ci hanno privato di persone in gamba e amministratori di livello, una schiera di cui De Zordo faceva senza dubbio parte. A nome dell’intero consiglio provinciale, esprimo il cordoglio della Provincia e rivolgo un pensiero ai familiari».

Commosso pure il ricordo del senatore e sindaco di Calalzo, Luca De Carlo: «Con Guido De Zordo se ne va un maestro e un simbolo della destra bellunese. Lascerà in me un grande vuoto. È stato il mio professore di storia alle scuole medie e a lui devo il mio essere di destra: non ha mai voluto far passare la sua idea politica attraverso l’insegnamento, ma lo vedevo regolarmente eletto in consiglio provinciale, candidato nel collegio elettorale di Calalzo, prima con l’MSI e poi con Alleanza Nazionale. Era un simbolo, il primo sindaco MSI in provincia di Belluno, e un punto di riferimento per chi – tra noi giovani – guardava con interesse attivo alla politica. Ci sentivamo spesso, confrontandoci su tanti temi, locali e nazionali». 

«È l’ennesima brutta perdita per la montagna bellunese – aggiunge il deputato Dario Bond -. Parliamo di un uomo che ha sempre sostenuto le sue idee a favore del territorio che amava, il Cadore e la provincia di Belluno. Un pensiero ai suoi familiari». 

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