Acc, la speranza arriva dal decreto “Sostegni”

Acc, la speranza arriva dal decreto “Sostegni”

Il decreto “Sostegni” accende una flebile luce sul futuro di Acc, la storica fabbrica di compressori per frigoriferi di Borgo Valbelluna in crisi di liquidità a causa del diniego delle banche al prestito richiesto dal commissario straordinario Maurizio Castro, perché non ci sarebbero garanzie sufficienti. In assenza di novità a fine marzo le casse saranno vuote, nonostante gli ottimi volumi produttivi dello stabilimento.

Qualcosa, però, potrebbe cambiare. Il decreto “Sostegni”, infatti, prevede l’istituzione di un apposito fondo da 200 milioni finalizzato alla concessione di finanziamenti alle aziende con 250 o più dipendenti e un fatturato superiore a 50 milioni di euro in temporanea difficoltà di cassa. Finanziamenti agevolati, rimborsabili entro 5 anni. Anche per le aziende in amministrazione straordinaria. Una formula che sembra calzare a pennello per l’azienda della Valbelluna.

«Questa norma – afferma il ministro Federico D’Incà – permette quindi di superare il momento di difficoltà attraversato dall’azienda e si propone come alternativa al sistema bancario. Mi ritengo molto soddisfatto per questo risultato che rappresenta un’importante risposta da parte del Governo allo stabilimento di Mel. In queste settimane mi sono costantemente interfacciato con il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti e con il Ministro dell’Economia Daniele Franco che ringrazio per l’attenzione e l’intenso lavoro svolto. Sono rimasto in contatto costante anche con il Commissario Maurizio Castro, con gli amministratori del territorio, oltre all’unità di crisi del Mise e la Sottosegretaria Alessandra Todde, da sempre attiva nella nascita del progetto Italcomp».

All’operazione plaude anche il deputato di Forza Italia, Dario Bond. «La notizia era attesa e non può che farci piacere. Acc potrà finalmente ricevere quel prestito ponte che è necessario a proseguire la produzione. Adesso si continui sulla strada già tracciata del progetto ItalComp. Non c’è tempo da perdere: bisogna tracciare subito il cronoprogramma per arrivare alla realizzazione del polo italiano dei compressori. E non bisogna perdere di vista neanche l’altra questione spinosa della Valbelluna, vale a dire la crisi di Ideal Standard, dove lavorano circa 400 operai. Per questo chiedo al ministro Giorgetti un impegno attivo a ricevere al ministero sindacati e Rsu, per fare il punto della situazione e capire che intenzioni ha la proprietà. Sarebbe una beffa che i lavoratori, dopo anni di sacrifici in busta paga per finanziare il nuovo forno, si ritrovassero senza lavoro».

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