“A modo tuo”: la difficoltà di diventare grandi quando si è già adulti

“A modo tuo”: la difficoltà di diventare grandi quando si è già adulti

 

“A modo tuo” di Elisa: un brano analizzato dalla cantante Jessica Da Re. E filtrato dalla sua sensibilità

 

Quante volte ci siamo trovati davanti alle domande dei bambini e abbiamo cercato risposte che avessero un senso? E ancora, quante volte noi stessi da piccoli, abbiamo chiesto a mamma e papà perché succede questo? Perché 1+1 fa 2? Perché ci sono le stelle? Perché si nasce? Perché si muore? È solo nel momento in cui ci si trova a cercare delle risposte semplici, che si scopre il mistero della conoscenza. 

La canzone pone l’accento su ogni genitore che vede crescere i propri figli e con grande umiltà guarda i cambiamenti che avvengono dentro e fuori di sé. Il primo verso ci dice quanto difficile sia diventare grandi quando si è già adulti. Davanti a un bambino ci rendiamo conto che lo scarto generazione non è sufficiente a dare risposte giuste alle molteplici domande di un figlio. 

Fingiamo di saperne di più, ma ci troviamo spiazzati davanti a interrogativi che ci costringono a riflettere, a trovare le parole giuste, a pesarle per dare un messaggio che aiuti, chi ci vede come un punto di riferimento, a crescere con fiducia e positività. È in questi momenti di relazione che avviene la crescita dell’uno e dell’altro. 

Nel sistemare i giochi, nel guardare le foto, nell’osservare i nostri figli siamo portati a guardare con occhio attento anche il nostro cammino passato e a proiettarci nel futuro acquistando consapevolezza del presente. Siamo costretti a riscoprire la nostra autenticità, la capacità di dire scusa, perdonami, non era mia intenzione. Ci sforziamo anche di spiegare che non possiamo arrabbiarci se le cose non vanno come desideriamo, ma dobbiamo accettarle perché il nostro è un mondo da comprendere per poter capire come agire e quale ruolo avere. Non possiamo cambiare il mondo, ma possiamo sicuramente portare il nostro giusto contributo. 

Nessuno ci insegna ad essere genitori, agiamo per istinto spesso imitando o fuggendo da ciò che noi stessi abbiamo ricevuto, se lo riteniamo più o meno valido e se amiamo ciò che noi stessi siamo diventati. Meraviglioso e allo stesso tempo difficile è vedere che i nostri figli crescono e che, anno dopo anno, non dipendono più da noi, ma diventano autonomi e spesso anche oppositivi. 

Non ci resta quindi che accettare che la vita che diamo è un gesto di accompagnamento, perché ognuno cercherà la sua strada, il suo modo di camminare, il suo modo di cantare, danzare e capire il mondo. Ognuno da solo sceglierà il modo per diventare grande. Ognuno a modo suo. 

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