Un soprano di fama internazionale in videolezione. Voce e figura; ugola e retroscena; tecnica e vita privata insieme. Non è un miracolo della didattica a distanza: è l’iniziativa dell’Istituto Comprensivo di Limana-Trichiana per la “Settimana nazionale della musica a scuola” (dal 25 al 30 maggio). Un pomeriggio a tu per tu con Chiara Isotton, che ha letteralmente incollato agli schermi dei pc decine e decine di ragazzi delle scuole medie di Limana.
«L’incontro con la cantante lirica era in calendario già prima dell’emergenza Covid – spiegano gli insegnanti dell’indirizzo musicale Candida Capraro, Isa Carlin e Fabio Morosillo -. In questi due mesi abbiamo continuato a fare lezione quasi normalmente con la didattica a distanza. E quindi, abbiamo avuto ospite anche Chiara Isotton a distanza». I ragazzi hanno gradito. Si sono lasciati ammaliare dal racconto della cantante lirica, che ha spiegato il suo percorso musicale, la preparazione e lo studi all’Accademia della Scala di Milano, e anche i concerti, le emozioni, tratti di vita privata. E poi si sono scatenati con le domande.
«Quando sale sul palco, prima di un concerto, prova timore, paura?». «Certo che provo timore – la risposta di Isotton -. Tutti abbiamo paura. L’importante per una cantante è trasformare la tensione in emozione, per farla arrivare fino al pubblico». Emozione che la soprano bellunese ha provato fortissima in un concerto in Giappone, in un teatro talmente silenzioso e quasi in estasi da metterle soggezione. E poi, il racconto dello studio, della preparazione, della carriera che costringe a fare qualche sacrificio… «La famiglia però mi ha sempre sostenuto e mi è sempre stata vicina» ha spiegato Isotton ai ragazzi di Limana. E ha mostrato loro un video con il finale della Tosca e le fasi di backstage.
«La discussione sarebbe durata ore, se non avessimo fermato i ragazzi – raccontano gli insegnanti -. È stata una lezione entusiasmante». Una lezione diversa dal solito. Perché gli alunni del musicale di Limana hanno continuato a studiare negli ultimi mesi. Tanto da partecipare ad “Accordarsi è possibile”, concorso musicale a Pergine (Trento). I giovani strumentisti non hanno potuto suonare dal vivo il flauto, la chitarra e il pianoforte. Ma si sono registrati e hanno mandato dei video alla commissione. Hanno fatto come ha detto Chiara Isotton, «hanno portato la bellezza e la musica in giro per il mondo». Anche in epoca da Covid.