63 milioni di investimento: approvato il piano industriale triennale di Bim Gsp

63 milioni di investimento: approvato il piano industriale triennale di Bim Gsp

Approvati ieri pomeriggio dall’assemblea dei soci il bilancio previsionale 2023 e il piano industriale 2023-2025 di Bim Gsp.

I ricavi, nel 2022, sono previsti a 30,5 milioni di euro, in aumento di 2,5 milioni rispetto al 2021, mentre i costi a fine anno si attesteranno a 26,4 milioni, anch’essi in crescita. Tra le principali voci di spesa inattese e non preventivate, l’energia elettrica, con prezzi di approvvigionamento più che raddoppiati nell’anno, e la gestione dell’emergenza verificatasi al depuratore di Pieve di Cadore (+300 mila euro), causata da sversamento di gasolio in fognatura e che reso necessaria la bonifica e la rimozione dei fanghi contaminati presenti nella struttura.

Il margine operativo lordo, differenza tra ricavi e costi, è di 4,2 milioni di euro, mentre il risultato netto, l’utile, per il 2021 è di 172 mila euro. Il patrimonio netto della società, incrementato dell’utile generato, raggiungerà entro fine anno il valore di 59,4 milioni di euro. Gli investimenti complessivi – cantieri avviati o conclusi – si attesteranno entro fine 2022 a quota 11,6 milioni di euro. 

Piano Industriale 2022/2024

Nei prossimi tre anni è prevista una forte crescita degli investimenti: 63,6 milioni di euro è il valore delle opere da realizzare per proseguire nella direzione del miglioramento del sistema idrico provinciale e nelle azioni di contrasto ai cambiamenti climatici. Stabile il totale dei ricavi nel triennio, a 93 milioni di euro – circa 31 milioni all’anno – e i costi, a 78 milioni (circa 26 milioni all’anno), principalmente determinati dall’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e da costi del personale. Il patrimonio passerà dai 59,4 milioni del 2022 ai 60,1 milioni del 2025, mentre l’utile previsto nel triennio sarà di circa 729mila euro. Positivo anche l’autofinanziamento complessivo, per circa 14,7 milioni complessivi (4,5 milioni all’anno).

Tra le principali attività programmate, l’avvio dei lavori di posa del nuovo acquedotto Piaia-vena d’oro a Ponte nelle Alpi (1,4 milioni), con relativa sistemazione del serbatoio vena d’oro (250mila euro), la nuova rete fognaria a Seren del Grappa, il potenziamento del depuratore di Feltre (565mila euro) e di Renaz a Livinallongo (2,1 milioni). Tra gli interventi finanziati con fondi Vaia, invece, abbiamo il ripristino e la messa in sicurezza della fognatura di Alleghe e Rocca Pietore (5,4 milioni di euro) ed altri interventi minori, quali lo spostamento della rete fognaria di Costalta (San Pietro di Cadore), la messa in sicurezza degli acquedotti di Pra Stavel a San Pietro di Cadore e Le Spesse-La Tempia di Lozzo, del valore complessivo di 1,8 milioni di euro.

Continuerà, inoltre, a pieno ritmo anche l’attività di messa in sicurezza degli accessi e degli impianti gestiti, la sostituzione massiva dei contatori d’utenza, a supporto degli oltre 13mila già posati, e l’installazione di nuovi impianti di disinfezione dell’acqua erogata, che passeranno da 196 complessivi a fine 2022 a 236 a fine 2025.

«L’obiettivo che stiamo perseguendo – spiega il presidente di Bim Gsp, Attilio Sommavilla – è nella direzione del miglioramento continuo del patrimonio idrico infrastrutturale e del servizio erogato ai cittadini, che possiamo concretizzare esclusivamente con nuove opere, manutenzioni dell’esistente, innovazione e digitalizzazione delle reti. Obiettivo, ridurre le perdite da acquedotto, contenere i costi energetici e l’emissione di gas serra, ottimizzare e razionalizzare il funzionamento delle reti fognarie, innalzare la qualità dell’acqua depurata restituita in ambiente, a beneficio del territorio e delle comunità servite».

Progetti speciali

Tra le varie attività previste a piano, anche l’auspicabile messa a terra degli interventi a valere sui fondi PNRR. Tra questi, l’adeguamento e il potenziamento del depuratore di Marisiga, in Comune di Belluno (4,4 milioni di euro), la costruzione nell’impianto di Longarone di un nuovo centro specializzato per il trattamento dei fanghi (1,5 milioni di euro) e, sul fronte riduzione perdite da acquedotto, la modellazione, distrettualizzazione e digitalizzazione di 1600 km di rete idrica bellunese (25,6 milioni di euro). Progetti per i quali non vi è ancora certezza di contributo, ma che, se finanziati, porteranno ad un consistente miglioramento del sistema idrico provinciale.

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