Nei suoi diari, il Col Visentin era diventato Vicentin. Ma solo perché la pronuncia tradiva una grafia diversa, per un inglese. E chissà cosa avrà pensato nel momento in cui ha raggiunto la cima – “c” o “s” cambia poco. Era il 12 giugno 1870. E di buon mattino l’alpinista britannico Francis Fox Tuckett raggiunse il colle più alto della dorsale delle Prealpi bellunesi. Era assieme al famoso alpinista Edward Whitwel, accompagnato da due guide, lo svizzero Cri Lauenner e l’ampezzano Santo Siorpaes. La spedizione era partita il giorno prima, si era fermata alla casera “La Costa” per la notte e poi aveva proseguito, fino al Visentin (Col Vicentino per Tuckett), e ancora verso il Cansiglio e il Monte Cavallo. Non un turismo inglese ante litteram in zona bellunese. E neppure una scampagnata qualsiasi. Tuckett e Whitwel dovevano raccogliere dati tipografici, studiare flora e fauna, e alla fine scrivere un articolo per la rivista alpina più famosa dell’epoca, “L’Alpin Club”.
A riportare a galla questo aneddoto della storia del Visentin ci ha pensato l’associazione Nevegallika, che ha organizzato anche una piccola rievocazione. Domani (domenica 2 agosto) all’inizio del Coston, proprio a ridosso dei resti della casera “La Costa”, verrà celebrato il 150° anniversario della spedizione di Tuckett.
Ritrovo alle 8.30 all’agriturismo delle Ronce per iniziare l’escursione storica (per chi lo desidera, c’è anche la possibilità di trasporto in elicottero). Alle 10.50, la celebrazione, con il ricordo e la ricostruzione del viaggio del 1870. Alla fine, rinfresco per tutti.