Da qualunque parte la si guardi, la sanità veneta ha un problema. Che diventa emergenza in montagna: mancano i medici.
Lo ha spiegato il governatore del Veneto, Luca Zaia, intervenuto sabato scorso alla festa dei 15 anni di attività di Malga Illari, a Chies d’Alpago. O meglio, Zaia ha difeso la sanità veneta e le scelte della sua amministrazione. Lo ha fatto da una località di montagna e ha riscosso applausi dai locali e soprattutto dai trevigiani accorsi dalla pianura. Chissà se gli applausi sarebbero stati altrettanti in Alto Agordino o in Comelico…
«Stiamo cercando di sistemare la sanità: oggi abbiamo recuperato un bel po’ sulle liste d’attesa che si erano dovute bloccare a causa del Covid. In ogni caso, c’è un problema: mancano medici» ha detto Zaia. Che poi ha difeso la propria scelta di lanciare i corsia i cosiddetti “dottorini”, vale a dire i giovani medici appena laureati, senza gli anni di specialità.
«Servono professionisti e in qualche modo vanno trovati» ha aggiunto Zaia. «Oggi in Veneto la richiesta di sanità è aumentata del 18%; solo la richiesta di risonanze ha avuto una crescita del 38%. In provincia di Belluno vi ho messo Giuseppe Dal Ben che è un fuoriclasse: ha il mandato di fare sinergia con l’Università di Padova. Poi ci sarà sempre qualcuno che si lamenta. Del resto, Belluno fa 200mila abitanti: serve equilibrio, ma ci aiutano le nuove tecnologie».