Troppi orsi concentrati nella stessa area, in Trentino Alto Adige. E troppo elevato, di riflesso, il pericolo per l’uomo. A maggior ragione dopo l’attacco mortale sferrato dal plantigrado al runner Andrea Papi.
Da qui, la proposta di Carmelo Motta, delegato regionale Wwf, espressa attraverso le colonne del Corriere del Veneto: trasferire alcuni orsi in Veneto. E, di conseguenza, fra le Dolomiti Bellunesi.
«Il trasferimento – ha spiegato Motta – può essere una strada per risolvere concretamente il problema degli orsi. Ma ciascuno deve fare la propria parte. L’opinione del Wwf è che anche il Veneto possa avere un ruolo in questa operazione, accogliendo alcuni esemplari. Non è una follia: le nostre montagne erano popolate da orsi fino al secolo scorso, quando furono sterminati».
Il delegato del Wwf si rivolge a Zaia: «Se decidesse di tendere la mano al collega trentino promuovendo questo progetto, lo sosterrebbe con forza. Per non rischiare di trasferire in Veneto gli attuali problemi del Trentino, il piano di ripopolamento andrebbe redatto con cura, con uno studio di fattibilità».
Motta si esprime anche sull’abbattimento dell’orsa che ha ucciso il runner: «Se un esemplare mostra comportamenti pericolosi per l’incolumità degli esseri umani, la sua ‘rimozione’ consente di diminuire il rischio di nuove aggressioni, e anche una migliore accettazione sociale della popolazione. Ma l’abbattimento è l’ultima strada percorribile. Non lo dice il Wwf, lo sostiene la scienza».