“Andrà tutto bene” sulle note dei Ricchi e Poveri: il karaoke nell’ora di musica

“Andrà tutto bene” sulle note dei Ricchi e Poveri: il karaoke nell’ora di musica

Il Rigoletto non stecca. Certo, immaginare Giuseppe Verdi in versione multimediale non è come vedere l’opera a teatro. Ma in tempo di Covid non si può fare diversamente. E per i bambini delle elementari di Belluno (istituto comprensivo 3) sarà comunque un’esperienza. 

Avrebbero dovuto partecipare al Teatro-Auditorium Santa Chiara, a Trento, per il progetto “Opera Domani” che educa i piccolissimi alla musica e all’opera attraverso il gioco. Quest’anno in calendario ci sarebbe stato lo spettacolo “Rigoletto: i misteri del teatro” e i giovanissimi alunni bellunesi stavano studiando le arie più famose dell’opera di Verdi per cantare insieme al coro, a maggio. Poi è arrivato il coronavirus. Salta tutto? No. Parola di Anna Reolon, vulcanica maestra di musica alle elementari Gabelli, a Castion e a Borgo Piave.

«A Trento hanno fatto una cosa meravigliosa: hanno inventato “Opera Domani Home”, una versione multimediale dello spettacolo sul Rigoletto. Ci hanno mandato un kit, un filmato con i cantanti lirici e tutto quello che serve. I bambini anziché vederlo a teatro, vedranno lo spettacolo sul computer. Poi quando toccherà a loro cantare le arie che abbiamo studiato insieme, apparirà sullo schermo il direttore d’orchestra con le indicazioni “attenti, tocca a voi!”. Una splendida iniziativa, che stiamo portando avanti con lezioni mirate su come impostare la voce e come cantare l’opera».

Insomma, canta che ti passa. A dimostrazione che la scuola può funzionare anche così, a distanza. «Se ce l’ho fatta io che sono una maestra da penna e calamaio…» dice Anna Reolon. E in effetti, maestra Anna sta tenendo lezioni quasi normali. Il quasi è doveroso. E non solo per il coronavirus. Ma perché le idee che stanno tenendo collegati i bambini sono formidabili, più che normali.

«Nei primi giorni abbiamo usato musicbus.it – spiega maestra Anna -. È un sito con il pentagramma interattivo, in cui le note che si accendono. Lo uso anche a scuola con la Lim: è un ottimo strumento, che consente di imparare giocando. Poi si è visto che la chiusura diventava più lunga e allora ho costruito una sorta di mappa concettuale per ripassare le arie che avevamo imparato per Trento. Poi ho mandato ai bambini alcune canzoncine sul tema del virus e dell’andrà tutto bene».

Canzoni a tema anche per altre occasioni. «Il 19 marzo abbiamo fatto un collegamento in videochiamata con la classe seconda di Castion e abbiamo cantato tutti insieme sul tema della festa del papà – continua Anna Reolon -. Abbiamo scaricato un programma per mettere il testo della canzone sullo schermo e poi cantarci sopra. Fa ridere, certo. Ma se il riso fa buon sangue, funziona anche contro il virus». I bambini hanno ricevuto anche la base di “sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri, e come compito per casa dovevano cambiare il testo, per adattarlo all’attualità; «in pratica una cover sulla quarantena e sulla speranza che passi in fretta, in karaoke. Ma abbiamo provato anche canzoni sul tema della primavera, della Pasqua». E si sa: cantare rende più semplice la giornata. Anche con il lockdown e la necessità di stare in casa. Se poi c’è da prepararsi a una maratona canora, tanto meglio.

«Il coro “Magiche Voci” di Torino ha proposto il progetto #cantiamoInsieme. Noi abbiamo aderito subito – racconta la maestra Anna -. Abbiamo creato tre parti: una a Castion, una a Borgo Piave, una alle Gabelli. Tre bambini – Giovanni di Borgo Piave, Martina delle Gabelli e Arianna di Castion – hanno cantato ognuno un pezzettino di canzone, si sono registrati e poi abbiamo mandato tutto a Torino per il montaggio. I bambini hanno cantato con la maglietta del coro; meglio non dire come abbiamo fatto a consegnarle: abbiamo usato come luogo di scambio le farmacie, per via del coprifuoco».

Maestra Anna ha trovato un ottimo equilibrio in questo periodo. E i suoi alunni con lei. «Da tutta questa cosa brutta che è il coronavirus, forse riuscirò a imparare a usare il computer – scherza -. Sono convinta che la scuola potrà continuare a servirsi di certi strumenti anche quando torneremo alla normalità. Perché ci torneremo, sono convinta. In queste settimane ho cercato sempre di tenere il contatto con i miei bambini, perché con la didattica a distanza salta l’aspetto umano della scuola. Per fortuna, tra video, audio whatsapp e altri mezzi riusciamo a trovarci».

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