Vasche vuote, la siccità colpisce duro a Farra d’Alpago

Vasche vuote, la siccità colpisce duro a Farra d’Alpago

L’estate più calda e secca che si ricordi sta cominciando a presentare il conto. L’assenza di precipitazioni sta svuotando bacini e vasche di raccolta. E questo, unito ad una rete acquedottistica con più di un problema di tenuta, sta creando situazioni di vero disagio.

La situazione più critica si registra nella parte bassa della provincia. Nei giorni scorsi Bim Gsp, il gestore delle reti idriche provinciali, ha diramato un’allerta, anticipando come in alcune zone di Belluno, Limana, Borgo Valbelluna e Feltre «Potrebbero verificarsi cali di pressione e/o assenze temporanee d’acqua». Leggasi razionamento della fornitura, principalmente nelle ore notturne.

Situazione difficile nella parte alta del Comune di Ponte nelle Alpi. A Maraschiata, sulla strada per il Nevegal, i vigili del fuoco sono al lavoro da venerdì per immettere acqua nell’acquedotto che serve Quantin e le frazioni vicine. E a Pus un camion con botte è a disposizione della popolazione.

Ma la criticità maggiore la stanno vivendo in questi giorni gli abitanti dell’Alpago. L’area, carsica, non aiuta a trattenere l’acqua e la siccità qui si fa sentire. Il sindaco di Comune Alpago, Alberto Peterle, da venerdì ha attivato il Coc (il Centro operativo comunale) per far fronte all’emergenza.

«Sono davvero preoccupato – spiega al telefono – perché la situazione è seria e fino a lunedì sera non si prevedono grandi miglioramenti». Attualmente oltre un centinaio di famiglie del popoloso centro di Farra sono senza acqua dai rubinetti. «Il problema è che la grande vasca d’accumulo in località Ai Piai, che serve proprio Farra – aggiunge Peterle – si è repentinamente svuotata all’inizio della settimana. I tecnici di Bim Gsp sono al lavoro per ripristinare il livello, immettendo acqua dalle autobotti».

Ma si tratta solo di una soluzione tampone. Nel frattempo si sta cercando di ripristinare la portata della sorgente di Cautes, la principale fonte di approvvigionamento idrico per Farra. «Giovedì è stata fatta la stessa cosa a Puos – ricorda Peterle – e lì ha funzionato. Ma a Farra la situazione è più complessa». Tanto da spingere il sindaco ad allestire un punto di rifornimento idrico all’ex latteria. «Grazie alla Protezione civile lì ci sono due botti da 1.000 litri l’una a disposizione dei cittadini. L’afflusso di persone è costante».

Tocca sperare nella pioggia, che però non farà capolino almeno fino alla prossima settimana. E intanto il Bellunese si scopre nudo di fronte a eventi del genere. «Come è emerso dalla riunione avuta venerdì con carabinieri, Protezione civile e  vigili del fuoco – spiega Peterle – noi siamo un territorio abituato a gestire le emergenze quando l’acqua è troppa, come nel caso delle alluvioni, ma non la situazione opposta. Si trovano difficoltà a reperire autobotti, cisterne e, banalmente, taniche. Ma è una cosa con la quale dovremo imparare a fare i conti sempre più spesso, temo».

(Nella foto di Andrea Simonetto le due botti a disposizione della cittadinanza)

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