Un’App per ordinare al ristorante. Anzi, per far diventare la propria sala da pranzo come quella di un locale, di una trattoria, di un bistrot. Non è creata per il pubblico, ma per gli addetti ai lavori. Perché in piena “fase 2”, e con le prospettive della fase successiva, pare difficile che la ristorazione torni presto alla normalità. Tavoli distanziati, strutture divisorie in plexiglas… Anche il sapore del cibo rischia di rimetterci. A meno che non venga portato a casa, dove non esistono restrizioni.
È proprio questo lo scopo della nuova App, tutta bellunese, pensata e sviluppata da Alessio Salatin e Luca Bertagnolli.
La App funziona così: per ogni ristorante viene creato un profilo personale, con il menù e le caratteristiche principali. I clienti possono scegliere il loro piatto preferito, prenotarlo e farselo recapitare a casa nel giorno e nell’orario prestabilito.
«La App è studiata per aiutare i ristoratori ad affrontare al meglio le consegne a domicilio in modo autonomo, senza ricorrere ad addetti del delivery, che spesso trattengono una percentuale per ogni pacco consegnato – spiegano Salatin e Bertagnolli -. In questo modo, per il ristorante sarà possibile mantenere la routine classica e soddisfare le richieste degli avventori, senza essere soggetti alla logistica di terzi. Il modo di lavorare “porta a porta” caratterizzerà la “fase2”, che al momento non sembra avere una data di termine precisa. Gestire in modo efficiente quest’attività, però, non è utile solo per il presente, ma sarà necessario anche per il futuro, quando la ristorazione sarà chiamata a diventare più delivery. Il Covid19 allora può essere l’opportunità giusta per adattarsi».
Al momento, l’App è in fase di sviluppo. Ma si trova già qualcosa sul portale https://www.teleconsegno.it/.