«I tirocini promossi dai Servizi di integrazione lavorativa delle Ulss a favore di soggetti con disabilità e con valenza socio sanitaria o riabilitativa rischiano di porre sulle spalle dei beneficiari un pesante e non dovuto carico fiscale, trasformandosi da opportunità a rischio». Ad affermarlo è Cristina Guarda di Europa Verde. «I progetti di tirocinio, con natura principalmente assistenziale, non dovrebbero costituire reddito da lavoro, in linea con quanto espresso anche dalla Agenzia delle Entrate, poiché questo comporterebbe altrimenti un incremento dell’Isee e quindi il rischio di perdita di alcune agevolazioni».
Guarda aveva presentato un’interrogazione sul tema: «La giunta mi ha risposto che il riconoscimento delle relativa indennità a titolo di contributo economico assistenziale è rimessa alla discrezionalità del soggetto promotore il tirocinio, sulla base delle caratteristiche dell’intervento e del bisogno dell’assistito: peccato che solo un numero limitato di Ulss del Veneto considerino applicabile tale esenzione, con il conseguente rischio per questi tirocinanti di subire una decurtazione della maggiorazione sociale della pensione di invalidità e la perdita delle detrazioni fiscali nel caso di persone a carico. Per questi motivi ho presentato una nuova interrogazione per richiedere una verifica ad ampio spettro sulla prassi applicativa, in modo da correggere eventuali storture».
