«L’evento catastrofico della Marmolada altamente imprevedibile». Ad affermarlo è il presidente delle Guide alpine italiane Martino Peterlongo.
«Per prima cosa vorrei fare le più sentite condoglianze alle famiglie dei colleghi e di tutte le vittime coinvolte nella tragedia avvenuta in Marmolada. No, l’evento non era prevedibile, anche perché se così non fosse stato non si spiegherebbe come mai c’erano sul posto tante persone, fra cui diverse Guide alpine. La salita alla Punta Penia è l’itinerario classico di alta montagna delle Dolomiti, sulla cima più alta, quindi gode di una popolarità e di una frequentazione molto elevate. Si è verificata una terribile coincidenza di un evento imprevedibile capitato su un itinerario ad alta frequentazione. Se il distacco fosse avvenuto di notte avremmo avuto probabilmente solo un report e nessuna persona coinvolta».
I distacchi, in alta montagna, capitano a cadenza regolare: «Questo per dire che non è ragionevole abbandonare la frequentazione delle montagne in senso assoluto, mentre bisogna se mai pensare alla frequentazione con i criteri della prudenza, della conoscenza delle condizioni degli itinerari. Ma nel caso della Marmolada, nessuno avrebbe potuto sospettare l’eventualità di un incidente di questa portata».
Infine, l’incidenza dell’innalzamento delle temperature sulle montagne: «Cosa nota da tempo alle Guide alpine, che hanno ben presente il problema e, nei limiti delle conoscenze possibili, valutano le condizioni e prendono decisioni di carattere puntiforme e puntuale (sugli specifici itinerari e sul momento preciso) per minimizzare i rischi, trovando vie d’accesso alle cime delle montagne al riparo dai pericoli più evidenti».