Terna riparte con l’elettrodotto in Valbelluna. Vivaio Dolomiti sul piede di guerra

Terna riparte con l’elettrodotto in Valbelluna. Vivaio Dolomiti sul piede di guerra

Riparte il progetto di razionalizzazione degli elettrodotti. «Guarda caso a ridosso delle elezioni di Belluno» insinuano da Vivaio Dolomiti. L’associazione di Gianni Pastella torna all’antica battaglia. E promette di ricorrere a tutte le sedi possibili per fermare il progetto di Terna.

«Si riparte con il progetto Rtn media valle del Piave. È stata depositata una nuova variante, l’ennesima. Dieci anni di battaglia che hanno portato delle migliorie, ma che vedono Terna giocare sempre in modo ambiguo. A settembre 2021 in una video conferenza con le istituzioni locali coinvolte Terna presenta la variante al progetto, che prevede l’interramento delle due linee principali sotto il Piave in zona Andreane. Ci sono delle osservazioni verbali, sia da parte del presidente della Provincia che di altri Comuni, e ci si lascia con la richiesta di incontrarsi in presenza per visualizzare l’intero progetto chiedendo a Terna di dimostrare tecnicamente perché non si sceglie il percorso autostradale con la linea diretta in pianura» scrive Vivaio in una nota stampa.

«Viene completamente omesso che il progetto era già depositato in Via, fra l’altro senza presentazione pubblica obbligatoria, ma peggio dimenticandosi di avvisare i Comuni coinvolti. Se aggiungiamo che l’ente Provincia andava a elezioni e a tutt’oggi non ci sono i consiglieri delegati alle varie materie, e il Comune capoluogo è a fine mandato, ci sembra una follia procedere ora con un progetto contestato, da sempre nato male e migliorato solo grazie all’intervento della popolazione. Ci preme sottolineare che le uniche osservazioni inviate dalla Provincia, fuori temine si legge sul sito del ministero, sono state inviate da un tecnico dell’ente, senza supporto e condivisione politica. Chi ha dato l’indicazione di preoccuparsi del Rio dei Frari? Come sempre, noi siamo pronti a ricorre in tutte le sedi, anche solo per ritardare di qualche anno la realizzazione di un’opera nata male e che poteva essere già conclusa».

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