Sui passi con la prenotazione, Veneto e Trentino-Alto Adige studiano il circuito del Sella

Sui passi con la prenotazione, Veneto e Trentino-Alto Adige studiano il circuito del Sella

Prima il monitoraggio dei flussi di traffico. Poi la realizzazione di parcheggi scambiatori. E via con l’acceleratore premuto su intermodalità (una parola che significa sostanzialmente usare vettori e mezzi diversi diversi per raggiungere un luogo) e impianti di risalita. «L’obiettivo è quello di non chiudere i passi dolomitici, ma preservarli». Parola di Luca Zaia.

Il governatore del Veneto ha presentato così il Protocollo di intesa con i ministeri delle Infrastrutture e dell’Innovazione tecnologica, le Province autonome di Bolzano e Trento e la Provincia di Belluno, finalizzato alla costituzione della “Dolomiti Low Emission Zone”. Un piano che prevede la promozione di una serie di interventi adeguati per l’implementazione di misure utili a ridurre le emissioni di CO2 grazie alla riduzione della mobilità tradizionale a vantaggio di quella sostenibile. In fase sperimentale sono coinvolti i Comuni dell’area intorno al gruppo del Sella (vale a dire Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo), al fine di valorizzare i territori circostanti coerentemente con gli obiettivi nazionali al 2030 per la riduzione delle emissioni e quelli di promozione della mobilità sostenibile.

«In alta stagione i passi dolomitici vanno al collasso» ha detto Zaia presentando l’iniziativa in conferenza stampa, ieri (martedì 18 ottobre). «Il problema è doppio: da una parte le emissioni, dall’altra il traffico. Ma non vogliamo chiudere il transito».

Quindi, ecco le alternative. Fatte soprattutto di parcheggi scambiatori a valle e navette che portano i turisti in quota. Ma anche di impianti di risalita. 

«Con le nuove tecnologie è possibile monitorare e programmare, mettendo insieme tutta una serie di dinamiche a cominciare dalla possibile prenotazione» ha detto Zaia. «Tutti possono essere capaci di risolvere il problema chiudendo i passi al traffico. Questo progetto, invece, raccoglie la sfida di conciliare le esigenze dell’ambiente con quelle del territorio».

Il progetto “Dolomiti Low Emission Zone”, infatti, si articola in sei azioni: regolamentazione del traffico con sistema digitale; creazione e digitalizzazione di aree di parcheggio di interscambio; rafforzamento del trasporto pubblico locale; incentivazione degli impianti di risalita; incentivazione della mobilità attiva; miglioramento della qualità della vita e dell’esperienza turistica.

«Avere un monitoraggio che parte dalla georeferenziazione dei livelli di traffico è una cosa che ancora mai nessuno ha fatto» ha concluso Zaia. «Significa avere flussi ben codificati, valutare le potenzialità di parcheggi scambiatori finalizzati al massimo sfruttamento di un’intermodalità che comprenda nel progetto ogni possibilità dal trasporto pubblico fino agli impianti di risalita. È un lavoro importante che si rivelerà un vero plus in funzione dei Giochi Olimpici invernali del 2026. Per quell’appuntamento mondiale che vedrà protagoniste le Dolomiti, infatti, dobbiamo presentarci con modelli innovativi».

in foto: il Passo Pordoi

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