Una delle note più liete del test andato in scena ieri al polisportivo? Per il Belluno, ha un nome e un cognome: Denis Chiesa.
Schierato nell’inedito ruolo di centrale della retroguardia (fino alla passata stagione ha sempre pestato le zolle di centrocampo), il diciannovenne non ha solo sfoderato una prova impeccabile in fase difensiva, ma si è pure tolto lo sfizio del gol. E non un gol qualsiasi, ma quello del definitivo 2-2, al cospetto di un avversario di Eccellenza come il Vittorio Falmec. Vero, è ancora calcio estivo. E i risultati lasciano il tempo che trovano: evitare la sconfitta, però, è sempre prioritario. Anche in amichevole. O meglio, negli allenamenti congiunti, secondo la nuova formula post pandemia.
A un mese dall’inizio della preparazione, la squadra di Renato Lauria ha messo in mostra una buona manovra ed è riuscita a trovare il bersaglio al 19’, grazie a Petdji: a proposito, il camerunese è stato schierato nel tridente d’attacco, insieme a capitan Corbanese (autore dell’assist) e a Salvadego.
I padroni di casa hanno poi incassato due reti (entrambe segnate da Barbon), nell’arco di una decina di minuti. E si sono ritrovati sotto. Ma Chiesa ha ristabilito la parità, a 9’ dal gong. E si è confermato uno dei protagonisti del confronto, insieme a un altro giovane apparso in grande spolvero: Wesley Spencer. Sarà l’anno della definitiva consacrazione?