Non solo un bar, ma un vero e proprio centro di spaccio in pieno centro città. Il bar Loreto, storico locale dell’omonima via che porta in piazza dei Martiri, resterà chiuso per 30 giorni. Lo ha disposto il questore, come prevede il Testo unico sulla sicurezza. Mentre la Squadra mobile del capoluogo ha dato esecuzione anche a un’ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale Ordinario di Belluno su richiesta della locale Procura della Repubblica a carico di due persone: D.V.C., 27 anni, e L.M., 24 anni. Per loro è scattato il divieto di dimora in provincia.
Secondo la Questura, che ha messo in campo una paziente attività investigativa, il titolare e gestore dell’esercizio non si sarebbe limitato a dare da bere agli avventori, ma avrebbe svolto all’interno del locale un’intensa attività di spaccio al dettaglio di marijuana, hashish e cocaina (con un prezzo a dose tra i 10 e 15 euro per le droghe leggere, da 70 a 100 per la «polvere bianca») a diversi clienti, alcuni anche minorenni.
Dopo le prime segnalazioni arrivate in primavera, le indagini si sono intensificate a partire dall’autunno, e hanno permesso di individuare altri due soggetti, residenti in provincia di Treviso e frequentatori abituali del bar Loreto, accusati a loro volta di spaccio di cocaina a clienti bellunesi. Uno di questi era stato arrestato in flagranza lo scorso 13 dicembre per la detenzione di 30 grammi di cocaina. Il secondo aveva perseverato nell’attività di spaccio, anche avvalendosi nell’ultimo periodo di un altro «cavallo» per le trasferte dal Trevigiano a Belluno.