Il momento non è solo delicato: è drammatico. Per questo, 99 esercenti del comune di Belluno hanno preso carta e penna. E rivolto un accorato appello alle istituzioni: in primis, al sindaco Jacopo Massaro. Perché c’è il rischio che alcuni titolari non riaprano i loro ristoranti, pizzerie, bar o pasticcerie. Neppure al termine della pandemia.
Ecco la lettera
Al sig. sindaco della città di Belluno Jacopo Massaro, al consiglio comunale e per conoscenza, ai parlamentari e ai consiglieri regionali bellunesi.
L’emergenza Covid-19 purtroppo si sta protraendo molto più delle aspettative e molto più di quanto sia economicamente sopportabile per la categoria dei pubblici esercizi. Le scriviamo in 99 esercenti del Comune di Belluno, che si sono spontaneamente confrontati e uniti nel chiedere con forza un importante contributo per salvare le nostre attività.
Con l’ultimo DL, che di fatto ci costringe a stare chiusi per quasi tre mesi, e con lo spettro di una riapertura a ranghi ridotti, molti di noi, a conti fatti, pensano di non riuscire a sopportare le forti contrazioni del nostro settore oltre al lungo stop.
La nostra categoria sembra essere la più penalizzata non solo dal lungo stop, ma anche dalle prospettive dopo l’apertura: come può un bar lavorare senza bancone e con i tavoli, massimo da due persone, a distanza di due metri? Chi vuole che venga in un luogo destinato alla convivialità quando ad accoglierlo a distanza ci sarà del personale in guanti e mascherina che magari dovrà posare bevande e pietanze lontano dal cliente? Non pensa che la gente preferisca rimanere a casa, invece di frequentare locali così?
Molti di noi stanno considerando di non riaprire affatto e gli altri si vedono di fronte alla prospettiva mortificante e agghiacciante di lavorare in perdita per un anno almeno. Ma perché dovremmo farlo? Lei vorrebbe lavorare se la situazione la condanna già in partenza?
Chiediamo quindi la cancellazione per l’anno 2020 delle tasse e imposte comunali per la nostra categoria, al fine di dare un contributo alla salvezza dei “locali” del Comune. Non chiediamo contributi a fondo perduto: chiediamo di non tassarci (tariffe come quella rifiuti per la nostra categoria sono un macigno vero e proprio).
Auspichiamo così di arginare l’emorragia di aziende e di posti di lavoro a cui rischiamo di assistere.
Firmato (in ordine sparso)
Bortoluzzi Massimo – Osteria Al Ponte
Barel Massimo – Caffetteria Goppion
Pellegrino Giacomo – Speackeasy 1920
Da Cortà Federico – Bar Caffè 82
Battaggia Sandra – Bar Bolivar
Tomasella Giovanni – De Gusto Dolomiti
Povia Luigi – Bistrò Bembo
Ferro Francesco – Osteria Marta d’Oro
Manolli Mauro – Bottega Manolli
Acampora Giuseppe – Galì
Bronzato Valentina – La Casera
Zampieri Katia – Bar Al Picinin
Simionato Massimo – La Taverna
Bianchini Roberto – Bar San Martino
Pescador Roberto – Bar 2000
Mosena Ivana – Artenoteca
Da Rech Christian – Bar Texas
Acampora Ilenia – Pizzeria La Bussola
Pagotto Massimiliano – Stream Bar
Mazzucco Nives – Pizzeria F 40
Pisacane Roberto – Pizzeria La Rossa
Candeago Paolo – Deon 1870
Di Lieto Angelo – La Fenice
Oberbacher Sara – Hola Bar Belluno
Barbara – Ristorante Slalom
Tison Silvio – Bar 5 Vie
Boschetti Francesco – Malga Col Toront
Gaz Alberto – Old Bar Vignole
Cibien Francesca – Ostaria Nogarè
Buonocore Giusy – Pizzeria Mannaggia
De Barba Carlo – Carletto
Bianchi Nicola – Bar Mercato
Dal Bo Ivan – Ristorante pizzeria Dal Bo
Dal Farra Sabrina – Bar ristoro Campo Scuola
Roberto e Raffaella – Ristorante delle Alpi
Carrera Leda – Bar Le Bionde
Jin Manyi – Bar Tabacchi Visome
Saviane Sebastiano – Ristorante La Nicchia
Zampieri Catia – La Grava
Stefano – Blu Bar
Deon Damiano – Pasticceria Bellunese
Schenal Giacomo – Werewolf Koala e Koala Pub
Rumac Stefano
De Dea Paolo – Excalibur
Coccia Vittoria – Mirapiave
Vuerich Marco – Agriturismo Faverghera
Sally Linglin – Pechino
Minacori Luigi, Meloni Daniele, Grugnetti Giovanni – Nogherazza
Samuele – Birroteca Ibu
Orzes e Balcon – Bar Q8
De Min Sergio – Osteria Caleipo
Avesani Marta – Rifugio Bristot
Bogo Dolores – Bar da Isaia
Bellinaso Romina – Bar Pavei
Bez Michele – Trattoria da Gino
Antonello – Astor
Cortemetto Ilary – Bar Oltre
Broi Stefano – Trattoria Rugo
Russo Luigi – Pizzeria ristorante Pulcinella
Dal Farra Tiziana – Bar Pian delle Feste
Zaghetto Giancarlo – Bar Zeta
Viel Davide e Luca – Ristorante Al Borgo
Rizzardini Alessandra – Gelateria La Delizia
Dal Farra – Ristorante Al Mulino
Bar Circolet
Trattoria Col di Salce
Simonetta – Bar Il Cucciolo
A stretto giro di posta, ecco la risposta del Primo cittadino:
«Condivido il senso della richiesta che ci è stata presentata degli esercenti della città: d’altronde, non è tanto distante dalla richiesta che i Sindaci hanno presentato al Governo, sollevando il problema che sono venuti a mancare in 40 giorni 5 miliardi di euro di entrate, cui si aggiungeranno ulteriori buchi di bilancio.
A differenza dallo Stato, che può fare debiti, o delle Regioni che ricevono risorse dallo Stato, i Comuni devono chiudere i bilanci in pareggio con le loro forze, cioè esclusivamente con i tributi locali, che non finanziano chissà quali opere straordinarie, ma servizi essenziali come l’illuminazione pubblica, la casa di riposo, gli asili, la manutenzioni, lo sgombero neve, il riscaldamento delle scuole per il prossimo inverno e tanto altro. Tutti servizi che, in questo momento, siamo prossimi a chiudere a causa delle mancate entrate, anche se si è acceso un barlume di speranza dopo che il Governo ha promesso ai Comuni il trasferimento di 3 miliardi di euro, dato positivo seppur insufficiente.
Lo stanziamento di trasferimenti statali e regionali che sterilizzino l’impatto dei tributi locali sulle aziende conseguirebbero un duplice risultato: quello di alleggerire le nostre aziende e, al contempo, quello di consentire l’erogazione dei servizi comunali; giova poi ricordare che i Comuni erogano ai Cittadini quasi il 90% dei servizi totali; ben venga, quindi, una simile soluzione.
Nel frattempo, come Comune di Belluno abbiamo già assunto alcune iniziative che ci consentono di spostare i termini di pagamento delle imposte comunali: una decina di giorni fa, abbiamo deliberato lo slittamento per la dichiarazione e il versamento dell’imposta di soggiorno al 16 ottobre, unificando in quella data le scadenze del 16 aprile e del 16 luglio.
Abbiamo anche rinviato al 31 luglio i pagamenti dell’imposta comunale sulla pubblicità e del canone di occupazione suolo pubblico, previsti per il 31 maggio; rinviata anche a fine emergenza la bolletta della Tari con il saldo 2019, e vedremo con Bellunum come potremo intervenire per l’annualità 2020. Non possiamo invece ancora intervenire sull’IMU, visto che la quota degli esercizi commerciali non è destinata ai comuni, ma allo Stato, e quindi è necessaria una norma nazionale che indichi la strada corretta.
Infine, in questi giorni ci stiamo coordinando con altri Comuni per proporre la riapertura di alcuni ulteriori filiere che, a nostro avviso, a determinate condizioni organizzative, igienico-sanitarie e di stretta sorveglianza sanitaria potrebbero ripartire sotto il coordinamento comunale. Non ci fa paura l’assunzione di responsabilità e siamo disponibili a ricevere gli adeguati poteri da Governo e Regione».