Sicurezza in montagna: Cassa rurale Dolomiti dona 10mila euro al Soccorso alpino

Sicurezza in montagna: Cassa rurale Dolomiti dona 10mila euro al Soccorso alpino

Soccorso alpino sempre più tecnologico. Grazie ad una donazione della Cassa Rurale Dolomiti la delegazione Dolomiti bellunesi del Cnsas potrà implementare la propria flotta di droni. Strumenti sempre più fondamentali nella ricerca delle persone in ambiente impervio come la montagna.

La donazione, di 10mila euro, è stata consegnata nelle mani del capo delegazione bellunese del Soccorso alpino, Alex Barattin, da Carlo Vadagnini, presidente della Cassa rurale Dolomiti. «Il nostro istituto porta la montagna, e in particolar modo le Dolomiti, nella propria ragione sociale, ma anche in molte delle proprie iniziative imprenditoriali e, cosa ancor più importante, tra i motivi primari e fondativi della propria attività e del proprio essere banca del territorio», le parole di Vadagnini. «Per queste ragioni è stato per noi naturale, e quasi doveroso, pensare ad una donazione significativa a favore di coloro che impiegano il loro tempo e le loro energie, talvolta persino a rischio della propria incolumità, per garantire sicurezza e soccorsi a chi frequenta le nostre montagne».

Una stagione particolarmente impegnativa per gli “uomini in rosso”, quella estiva appena passata, caratterizzata dalla tragedia della Marmolada costata la vita il 3 luglio a 11 persone.

«Ringrazio veramente di cuore la Cassa Rurale Dolomiti per questo gesto di concreta vicinanza alla nostra attività e a tutto il Soccorso Alpino», il commento di Alex Barattin. «Il difficile e lungo intervento che i nostri tecnici hanno condotto per diversi giorni sulla Marmolada lo scorso mese di luglio ha messo in evidenza le nostre caratteristiche operative, ma anche l’opportunità di investire ulteriormente in dotazioni tecnologiche e in formazione». «Per questo – aggiunge Barattin – la somma che riceviamo oggi sarà destinata ad implementare la nostra flotta di droni e alla formazione di coloro che li manovrano. Si tratta di una frontiera importante del soccorso in montagna che, come avvenuto in Marmolada, ci consente di intervenire con rapidità e in piena sicurezza anche in ambienti ostili o particolare rischio».

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