Si perde con la mountain-bike. E la posizione di WhatsApp manda fuori strada i soccorritori

Si perde con la mountain-bike. E la posizione di WhatsApp manda fuori strada i soccorritori

La chiamata alla centrale operativa era per una semplicissima perdita di orientamento. Doveva essere un’operazione di recupero facile facile, qualche metro sopra la strada regionale Agordina. Invece l’intervento è stato molto più lungo e faticoso. Motivo? La posizione di Whatsapp ha mandato fuori strada i soccorritori.

È successo nella serata di sabato (2 luglio). Attorno alle 19 il Soccorso alpino di Belluno è stato attivato dalla Centrale del Suem, per un ciclista tedesco illeso, che non sapeva più dove si trovava ed era bloccato con la sua mountain-bike. Dalla posizione ricevuta e passata alla squadra in uscita, risultava essere una cinquantina di metri sopra le case della 203 Agordina, dopo la grande curva che esce da Peron di Sedico, all’imbocco della valle. I soccorritori hanno quindi preso una vecchia strada romana pensando di incrociarlo dopo poco, ma, una volta sul punto, non lo hanno trovato. Tramite cellulare hanno tentato di capire dove fosse, dopo averlo chiamato a voce senza ricevere risposta. Vari i tentativi di risalire a una posizione più precisa: alla fine è risultato che in realtà il biker si trovava più a nord, dalla parte opposta della vallata. In pratica, di fronte alla Stanga, all’interno della Val Fogarè.

A quel punto sono arrivati altri soccorritori di rinforzo. Il fuoristrada è tornato indietro per avvicinarsi da San Gottardo sull’altro versante, ma si è trovato davanti la sbarra chiusa, sui prati di Salet. Nell’attesa che venisse aperta, era ormai calato il buio. I soccorritori però sono riusciti a mettersi in contatto con il biker (un 53enne di Wallersdorf) che ha inviato alcune foto: le immagini confermavano la zona nei Monti del Sole.

Tre soccorritori si sono fatti accompagnare davanti alla Stanga, in un tratto dove le acque del Cordevole sono più basse, e hanno guadato il torrente. Entrata poi nella Val Fogarè, la squadra ha salito 200 metri di dislivello lungo tracce incerte e scarsamente segnalate, finché ha trovato il cicloturismo tedesco. 

Finita qui? No, perché a questo punto l’uomo ha chiesto alla squadra del Soccorso alpino di aiutarlo a recuperare la bici e li ha quindi guidati fino in fondo alla valle, lungo una traccia esposta, ripida, in discesa verso il greto. Quando si sono trovati di fronte alla pesante bici elettrica, i soccorritori non hanno potuto far altro che smontare la batteria, caricarsi ognuno una parte e percorrere a ritroso il sentiero. Ritornati sul Cordevole all’altezza di Candaten, un soccorritore è tornati verso Salet a recuperare la jeep, in tre hanno nuovamente attraversato il torrente assieme all’uomo e alla sua bicicletta. Tornati sulla strada, sono stati caricati a bordo e trasportati fino alla Stanga. Erano le 23. 

«Ringraziamo i gestori del ristorante rimasto aperto appositamente, che hanno offerto ristoro ai soccorritori» fa sapere il Soccorso alpino. L’uomo, dopo aver rifiutato di essere accompagnato in ospedale per accertamenti, si è fermato alla Stanga. 

Ma cosa era successo durante l’escursione in mountain-bike? La ricostruzione pare essere questa: partito al mattino in bicicletta con l’intenzione di raggiungere Feltre, dopo essere sceso da Alleghe e aver superato Agordo, il biker tedesco aveva deciso di prendere la 2Strada degli ospizi”, uno dei sentieri tematici del Parco che percorrono la valle del Cordevole, probabilmente pensando a una variante. Dal sentiero però, forse seguendo dei segnali rossi e gialli più evidenti che portano all’interno, si era perso dentro la Val Fogarè. E da lì era partita la chiamata di aiuto.

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