Oltre 80 centimetri di neve sulle Dolomiti, e praticamente un metro sulle Prealpi. La prima vera nevicata dell’inverno giunge quasi fuori tempo massimo. E fa impennare il rischio di valanghe. Almeno fino a lunedì il pericolo è al grado 3 (marcato).
NIVOMETRI
Ieri pomeriggio, nel clou della perturbazione, erano caduti mediamente 25-45 centimetri di neve fresca sulle Dolomiti oltre i 1.600 m e 35-55 centimetri sulle Prealpi oltre i 1.700 metri.
«Con la neve fresca sono possibili valanghe spontanee di neve a debole coesione che in alcuni casi possono raggiungere anche grandi dimensioni» fa sapere Arpav. «I venti in quota spirano tesi dai quadranti meridionali e stanno creando nuovi depositi di neve ventata che potranno subire un distacco già con debole sovraccarico e anche in questo caso le valanghe possono raggiungere grandi dimensioni. Alle quote comprese tra i 1.000 e i 1.400 metri, dove la neve è caduta più umida e su un suolo relativamente caldo, sono possibili valanghe da slittamento di neve. Il pericolo valanghe è stimato marcato (grado 3) oltre il limite del bosco e moderato (grado 2) alle quote inferiori».
ATTENZIONE
Con le precipitazioni attese per oggi (sabato 24) e per lunedì, localmente il pericolo di valanghe potrà essere considerato maggiore, e interessare localmente le aree antropizzate abitualmente esposte al rischio valanghivo.
«Quasi tutti i percorsi sci alpinistici torneranno a essere praticabili, ma dati i quantitativi di neve fresca previsti la scelta dell’itinerario richiede molta esperienza per la valutazione del locale pericolo di valanghe» concludono da Arpav. «Sabato e nella mattinata di domenica la nuvolosità renderà problematica la visibilità e l’orientamento durante le escursioni».