«Ci vogliono pochi minuti per distruggere, anni per ricostruire. E il danno di immagine arrecato a Belluno – città e provincia – dal servizio di Rete 4 sull’insicurezza a loro dire diffusa è proprio l’esempio di ciò: in cinque minuti viene derubricato il Bellunese a luogo di spaccio, rapine, furti e omicidi. I bellunesi sanno che non è così. Ma chi a Belluno vorrebbe venirci da turista o da residente?».
Lo scrive il presidente della Provincia di Belluno, in una nota di censura del servizio della trasmissione “Fuori dal coro” intitolato “Emergenza sicurezza, la paura arriva anche nei piccoli paesi”, andato in onda qualche giorno fa in prima serata su Rete 4.
«Sorvolo sulla quantità di inesattezze raccolte dall’autore del servizio, che certo non depongono a favore della correttezza e della qualità dell’informazione. Il quadro che emerge, di una Belluno – testuali parole – “completamente invasa da violenza, spaccio e baby gang”, è evidentemente creato ad hoc per far emergere in maniera caricata alcuni episodi recenti, e quindi a instillare paura per solleticare l’audience. Ci tengo a sottolinearlo: episodi che restano gravi e non vanno trascurati, su cui le forze dell’ordine stanno lavorando con grande impegno, ma che di certo rimangono isolati e non rendono Belluno equiparabile alla peggior periferia di Caracas, come invece emerge dal servizio. A Belluno si vive bene, la qualità della vita è elevata, è doveroso ribadirlo. Il lavoro, lento e costante, di promozione del nostro territorio non può essere danneggiato da un servizio che cerca esclusivamente il sensazionalismo. Bene ha fatto l’amministrazione comunale di Belluno a stigmatizzare quanto riportato dal servizio televisivo e a riservarsi di chiedere i danni».