Braccia incrociate. Anche a Belluno i trasporti si fermano. Domani (venerdì 26 marzo), 24 ore di sciopero degli autisti di Dolomitibus, del personale degli uffici e delle officine.
Si tratta della seconda azione di sciopero, a distanza di un mese dalla prima. «Scioperiamo convintamente chiedendo il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da quasi 4 anni – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil -. Durante questa pandemia i lavoratori del trasporto pubblico hanno pagato un prezzo altissimo: prima la cassa integrazione, poi la ripresa del servizio garantendo, in piena emergenza, la mobilità delle persone. Svolgono il proprio lavoro mettendo a rischio la propria stessa incolumità e la sicurezza; lo fanno con passione e professionalità, credendo nell’importanza del trasporto pubblico, soprattutto per il nostro territorio. La mobilità per studenti, per pendolari, per cittadini, anziani e turisti è un bene prezioso per l’intero territorio, da tutelare prima di tutto il resto. Lo fanno malgrado l’evidente continuo peggioramento delle condizioni di lavoro, con turni sempre più lunghi e disagiati cui non corrisponde un adeguamento economico».
La richiesta dei sindacati è che venga riconosciuto il lavoro svolto, in termini economici e normativi. «Lo chiediamo per dare una risposta urgente al perché in provincia sia sempre più difficile “trovare qualcuno che faccia l’autista” e perché si assista ad un turn over mai visto prima – concludono Cgil, Cisl e Uil -. La pandemia ha fatto emergere con ancora più urgenza la necessità di una riorganizzazione della mobilità nel suo insieme e di un complessivo ripensamento futuro».
Lo sciopero si chiuderà a mezzanotte. Saranno comunque garantite le fasce protette: 5.40-8.09 e 12.10-15.39.