«S.O.S. cercasi locali», l’appello del Prefetto per l’accoglienza dei migranti

«S.O.S. cercasi locali», l’appello del Prefetto per l’accoglienza dei migranti

Un appello per trovare spazi per l’accoglienza dei migranti: arriva a margine dell’incontro avuto con i sindaci dei dieci comuni più popolosi della provincia l’appello del Prefetto di Belluno, Mariano Savastano. «Posso dire con orgoglio, ringraziando i sindaci, che nel Bellunese si attua l’accoglienza diffusa», ha evidenziato il prefetto.

Per accogliere però servono spazi: dopo aver scritto a tutti e 61 i comuni – e aver raccolto subito una trentina di rifiuti, anche se poi qualche sindaco ha cambiato posizione -, la scelta di lanciare l’appello – anzi, «un SOS» – a enti, realtà private e cittadini per trovare locali adatti all’accoglienza di migranti adulti.

Qualche segnale è già arrivato: Soverzene ha messo a disposizione un appartamento, presto altrettanto farà Santa Giustina mentre la cooperativa Sviluppo & Lavoro ne aprirà due nel capoluogo, a Visome e a Cavarzano; con questi locali, si creano complessivamente 14 nuovi posti per l’accoglienza. In vista c’è anche l’apertura di una struttura non utilizzata a Col di Cugnan e l’ex scuola di Orzes a Belluno, ma per questi luoghi i tempi sono più lunghi: due cooperative si sono già dette interessate, ma servono alcuni lavori di manutenzione prima di poterle utilizzare.

Intanto, la Prefettura di Belluno si è attivata ottenendo in questi giorni trenta brande da utilizzare per l’accoglienza degli adulti: «Non vogliamo creare tendopoli, per questo cerchiamo locali dove poterli ospitare», ha evidenziato il Prefetto.

«Faremo di tutto, dopo averli salvati in mare, per salvarli anche in terra. Servono coraggio, capacità gestionale e umanità per salvare tante vite umane e tentare di integrarle nel nostro tessuto economico e sociale», ha rimarcato poi Savastano, sottolineando come la collaborazione con le associazioni di categoria e le agenzie per il lavoro abbia già portato diversi migranti ad ottenere un’occupazione tra cooperative, attività commerciali e aziende di servizi.

Diversa è la questione invece che riguarda l’accoglienza dei minori non accompagnati, tema al centro dell’incontro che nel pomeriggio di ieri ha visto protagonisti il Prefetto e i sindaci dei dieci comuni più popolosi della provincia; si è partiti infatti da loro per organizzare l’ospitalità dei ragazzi (tutti tra i 16 e i 17 anni): 14 quelli accolti fino alla mezzanotte di ieri, quando un nuovo minore è arrivato a Belluno, destinazione Santa Giustina. La legge prevede che per i minori siano competenti anche gli enti locali e la Prefettura ha deciso di seguire una “graduatoria demografica” per gestire le assegnazioni.

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