Qualche ora di paura c’è stata. Normale, quando ti ritrovi in un Paese che non conosci, a dover spiegare in una lingua straniera che ti sei perso e che non trovi più i genitori. È successo ieri (4 gennaio) sulle piste da sci del Fedaia-Marmolada. Protagonista – suo malgrado – un ragazzino di 13 anni, talmente sotto shock da non ricordarsi il numero di cellulare dei genitori. Alla fine, però, è arrivato il lieto fine, grazie ai carabinieri di Canazei. Che però hanno dovuto telefonare in Germania per poter risalire al papà del giovanissimo che si era perso.
Il ragazzino – 13 anni, di nazionalità svizzera – era stato trovato nel comprensorio del Belvedere da alcuni addetti del rifugio Sas Becè. Era spaesato, spaventato e in evidente difficoltà. Aveva smarrito i famigliari e non riusciva a farsi capire.
Sul posto è intervenuta una pattuglia dei carabinieri sciatori del servizio piste. Ma inizialmente il tentativo di aiuto si è scontrato con lo shock del ragazzo. Il 13enne infatti non ha saputo riferire chi fosse né dove alloggiava. Non era in grado di fornire un numero di telefono che permettesse ai militari di rintracciare i suoi genitori. Ed è stato accompagnato nella caserma, dove gli è stata offerta una cioccolata calda.
Nel frattempo i carabinieri hanno cominciato le ricerche: era impossibile che il papà e la mamma del giovane fossero lontani. Lontana invece è stata la telefonata. I militari sono riusciti a risalire al posto di lavoro del padre del 13enne, in Germania. E attraverso quell’informazione hanno contattato il datore di lavoro e si sono fatti dare il numero di cellulare dell’uomo. A quel punto, è stato tutto più facile.
La famiglia svizzera alloggiava a Rocca Pietore. Il papà, una volta avvertito, è subito partito per raggiungere la caserma di Canazei, dove ha potuto riabbracciare il figlio.
foto d’archivio