Sfonda quota 1600 adesioni – tra online e cartaceo – la raccolta firme promossa dal Partito Democratico della Provincia di Belluno contro la prosecuzione del progetto della diga del Vanoi: più di 300 quelle ottenute nel weekend ai banchetti nelle piazze del capoluogo, di Feltre, di Lamon e di Sovramonte, alle quali si aggiungono le 1300 della petizione online.
Le iniziative contro la prosecuzione della progettazione si stanno allargando: oltre al coinvolgimento dei consiglieri regionali, il Partito Democratico presenterà anche un’interrogazione al Ministero dell’Ambiente, attraverso la deputata del collegio Venezia-Treviso-Belluno Rachele Scarpa, componente della Commissione Ambiente alla Camera, che parla di «opera dannosa» e di «offesa alla memoria, proprio nei giorni in cui ricordiamo i 60 anni della tragedia del Vajont».
La contrarietà del mondo politico bellunese al progetto è bipartisan: nei giorni scorsi, il consiglio comunale di Feltre ha approvato un ordine del giorno contro la prosecuzione della progettazione, replicata dopo poco dal consiglio provinciale all’unanimità.