Intasamento post maltempo. O giornata sfortunata. Fatto sta che quattro ore di attesa per un tampone a un bambino di due anni sono davvero troppe.
La segnalazione arriva da una mamma bellunese, che ha dovuto ricorrere allo screening per il suo piccolo, reduce da qualche giorno con la febbre alta. E si sa: di questi tempi il tampone è d’obbligo.
La mamma (che per ovvie ragioni preferisce rimanere anonima) si è presentata al drive in di Sagrogna lunedì 7 dicembre, dopo che le operazioni sanitarie erano state interrotte due giorni per l’allerta meteo. «Mi auguro che sia stato proprio questo il motivo della lunga attesa – spiega -. Perché non mi capacito di come si possa dover attendere quattro ore per un tampone a un bambino piccolo».
L’odissea è cominciata subito dopo l’ora di pranzo. La mamma e il piccolo si presentano al punto tamponi, con tanto di impegnativa del pediatra: tutto in regola. «La fila era immensa. Abbiamo aspettato due ore, poi ho chiesto ai volontari di Protezione Civile se per caso avessi sbagliato e non ci fosse una corsia preferenziale per i bambini piccoli – racconta la mamma -. Niente corsia preferenziale. Ci siamo fatti altre due ore di attesa e solo alle 17 abbiamo potuto fare il tampone. Spero sia stata un’odissea solo per me e solo quel giorno. Perché se altre mamme con bambini hanno aspettato tutto quel tempo, al freddo, c’è qualcosa che non va».