Protocollo per la salute dei lavoratori: chi tiene aperto deve rispettare le regole

Protocollo per la salute dei lavoratori: chi tiene aperto deve rispettare le regole

Qualcuno chiude, qualcun altro no. I lavoratori delle fabbriche e delle aziende sono spaccati. Ma intanto arriva il protocollo sulle misure di contenimento della diffusione del coronavirus in tutti i luoghi di lavoro. Lo hanno sottoscritto nella giornata di sabato il premier Conte e Confindustria, Confapi, Confartigianato, Cgil,Cisl e Uil. Rigorosamente a distanza, in videoconferenza. 

L’accordo fa arricciare il naso a diverse persone. La domanda è sempre la stessa: perché alcuni chiudono e altri no? Sono forse immuni al virus? La risposta l’ha data il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «L’accordo ci permetterà di considerare le fabbriche italiane al servizio del Paese, a partire dalle filiere dell’agroalimentare e del farmaceutico, per garantire a tutti noi i beni primari e tutelare ogni filiera della produzione. Dando attenzione prioritaria alla salute delle persone nei luoghi di lavoro, ciò ci consentirà anche di superare questa fase delicata per prepararci alla ripresa appena ne usciremo».

CHIUSURE

Com’è la situazione in provincia di Belluno? Qualcuno ha già deciso di chiudere. Almeno per qualche giorno e provare a dribblare il picco del contagio (ma anche per sanificare i luoghi di lavoro).

Luxottica ad esempio si ferma: sospensione temporanea di tre giorni, dal 16 al 18 marzo, delle attività produttive degli stabilimenti di Agordo, Sedico, Cencenighe; e di due giorni, dal 16 al 17 marzo, delle attività del polo logistico di Sedico.

Sospensione temporanea dell’attività anche alla Costan di Limana e alla De Rigo Vision di Longarone. Ma sono diverse le aziende che si stanno organizzando per fermare la produzione, o ridurla al minimo, consentendo così il rispetto delle misure di sicurezza. Numerosissimi anche i ricorsi allo smart working.

IL PROTOCOLLO

È proprio il protocollo firmato dal premier e dalle parti sociali a prevedere un uso massiccio del telelavoro. Inoltre, controlli ferrei, già da lunedì.

Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. In caso di febbre, scattano le misure previste dal contenimento del virus. Fornitori e visitatori esterni saranno ridotti al minimo indispensabile (e comunque controllati). Poi, l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago. È prevista anche la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi. Entrate e uscite dei lavoratori saranno contingentate, così come l’accesso agli spazi comuni. Ovviamente, stop alle riunioni.

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