Filt Cgil: «Basta Anas: le strade che insistono sul territorio diventino provinciali»

Filt Cgil: «Basta Anas: le strade che insistono sul territorio diventino provinciali»

Basta Anas. Si potrebbe sintetizzare così la proposta della Filt Cgil. Certo, sarebbe riduttivo. Ma la sostanza è questa: trasformare in provinciali tutte le arterie che insistono sul territorio bellunese. In tempo di riclassificazione delle strade, potrebbe sembrare una provocazione. Invece è un’idea costruttiva. Come ben sanno gli automobilisti che percorrono carreggiate gestite da Anas.

«Oltre 10 semafori, nemmeno sincronizzati, su 30 chilometri; la galleria chiusa di notte; le conseguenti code chilometriche già nei giorni feriali; i tempi di percorrenza improponibili. C’è davvero da chiedersi quale colpa debbano espiare le terre alte della provincia per meritarsi un trattamento simile da Anas» premette Alessandra Fontana, segretaria provinciale Filt Cgil. «E non si tratta di un disagio straordinario, limitato nel tempo. Si tratta di una inefficienza strutturale che costringe all’isolamento una parte importantissima del territorio. Un isolamento che, di fatto, non solo penalizza il turismo – cosa già di per sé gravissima – ma che rende inaccettabilmente difficile spostarsi per lavorare, per studiare, per curarsi. Se questa è l’attenzione che lo Stato intende dare alle direttrici più impotanti, a quelle “reti viarie di importanza strategica nazionale” – questa è la definizione di strada statale – forse più che di un riconoscimento si tratta di una condanna. Non torneremo qui sul fallimento del modello Anas, basato su appalti che non rispettano né la qualità del servizio né le condizioni lavorative né, ahimè, spesso la legalità. Piuttosto oggi prendiamo atto che “se lo Stato non va alla montagna ancora meno la montagna va allo Stato”». 

Da qui, la richiesta. Decisa e accorata: «Chiediamo al presidente della Provincia di non consegnare allo Stato alcuna strada, di non restituire quelle reti viarie che dovrebbero essere riclassificate (203 Agordina, Sp251 Val di Zoldo, e passi dolomitici, tra le altre, ndr) né tanto meno di privarsi dell’arteria provinciale più importante, la Sp1 della Sinistra Piave. Ma non ci basta. Chiediamo infatti che il presidente della Provincia, assieme ai sindaci, ai nostri parlamentari intraprendano tutte le iniziative utili per la riclassificazione delle strade statali che insistono in provincia. Chiediamo che la Ss50 del Grappa (la Destra Piave), la Ss51 d’Alemagna, la Ss52 Carnica passino nella titolarità e nella gestione provinciale, nella convinzione che la Provincia saprà rispetterle e curarle con l’attenzione dovuta. Chiediamo che ci vengano trasferite in maniera strutturale le risorse per la loro manutenzione ordinaria e straordinaria. Non chiediamo la solidarietà, chiediamo il ritorno alla sussidiarietà che sapremo gestire per dare un futuro al nostro territorio».

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