Delibere in ladino? Sì, con la riattivazione degli sportelli linguistici

Delibere in ladino? Sì, con la riattivazione degli sportelli linguistici

Nelle prossime settimane riapriranno gli sportelli linguistici a supporto delle amministrazioni del territorio ladino. È una delle novità in materia di minoranze linguistiche, funzione di cui la Provincia di Belluno si è riappropriata nelle ultime settimane, avviando anche il percorso per l’acquisto del patrimonio librario e culturale dell’Istituto Ladin de la Dolomites di Borca di Cadore, che era stato chiuso per necessità amministrative. 

«Abbiamo così riassorbito nell’ente Provincia le funzioni che prima erano demandate all’Istituto Ladino. L’obiettivo era quello di evitare la dispersione di un immenso patrimonio culturale, storico, tradizionale e identitario» ha spiegato il consigliere provinciale delegato Franco De Bon, che ieri mattina (22 giugno) ha presentato a Palazzo Piloni in conferenza stampa le principali novità in materia. «Abbiamo avviato l’acquisto del patrimonio librario dell’Istituto con la volontà di riprendere in mano la funzione delle minoranze linguistiche e valorizzare così i tesori che abbiamo. Nello stesso modo, intendiamo proseguire con i progetti finanziati dalla legge 482 che annualmente porta in provincia circa 100mila euro per la valorizzazione della cultura e della lingua ladina. Ed è per questo che verranno riattivati gli sportelli ladini».

GLI SPORTELLI

Si tratta di sportelli di ambito sovracomunale, istituiti dalla legge 482/1999 (“Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”) per supportare le amministrazioni locali che avvertano la necessità di esprimere atti ufficiali in lingua ladina. In pratica, i Comuni ladini potranno fare delibere in ladino.

La riattivazione disposta dalla Provincia è resa possibile dalla collaborazione con cinque unioni ladine territoriali, che si attiveranno nelle rispettive zone di competenza (l’Union ladina de Oltreciusa, l’Union ladina del Cadore de medo, il Gruppo folk Union ladina Val Biois, l’Union ladina di Selva e l’Union ladina Gruppo ricerche culturali Algudnei).

Oltre agli sportelli, la Provincia sta elaborando anche un progetto sulla digitalizzazione e catalogazione della biblioteca storica cadorina. «Un’iniziativa a valere su finanziamento 2021, a cui si aggiunge anche l’idea di una mostra virtuale dei musei etnografici dell’area ladina – conclude il consigliere De Bon -. Ringraziamo le Unioni ladine che hanno fin da subito dimostrato grande collaborazione. Il loro lavoro, dalle pubblicazioni in ladino ai progetti nelle scuole, è fondamentale per coltivare e tramandare la tradizione e la lingua ladina che è un fattore fortemente identitario per le nostre vallate. La specificità della Provincia interamente montana dipende anche da questa presenza, minoritaria, ma forte. E la funzione inclusiva della Provincia è quella di valorizzare la presenza ladina fino a non farla sentire minoranza, bensì punto di forza». 

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