Ritorno a casa: la seconda vita lavorativa di 12 operai Acc

Ritorno a casa: la seconda vita lavorativa di 12 operai Acc

Sono 12. E sono rientrati al lavoro ieri, dopo quasi due anni passati tra speranze e paure. Sono i primi reintegri nell’ennesima nuova vita dell’Acc di Mel, la storica azienda produttrice di frigoriferi. A loro se ne aggiungeranno subito altri sei, entro l’11 luglio. Condivideranno postazioni e corsie con i circa 200 dipendenti ancora in servizio.

Milco, Piera, Piera, Mariacristina, Roberto, Ivana, Diego, Mariangela, Michela, Milena, Vera, Mauro (questi i loro nomi) erano stati lasciati a casa insieme ad altri 80 colleghi nel settembre 2018 dai cinesi di Wanbao, accolti come salvatori nel 2013 e poi fuggiti alla chetichella pochi mesi fa, dopo anni di proclami e piani industriali mai realizzati. Nei volti dei 12 operai, a fine turno, sollievo, stanchezza, forse incredulità: di sicuro un velo di commozione difficile da nascondere. Ad attenderli, alle 17 fuori del cancello della fabbrica, Stefano Bona, Mauro Zuglian e Massimo Busetti, segretari di Fiom, Fim Cisl e Uilm. Da tutti un ringraziamento particolare: a Maurizio Castro, l’artefice, ancora una volta, dell’ennesimo miracolo dello stabilimento. Il neo commissario straordinario (per la seconda volta) avrà il compito, non facile, di rilanciare il sito industriale e trovare un compratore. Cercherà di farlo puntando sull’innovazione di prodotto, il reintegro del personale e (novità assoluta per l’Italia) il comitato di gestione aziendale, definito l’altro ieri. Per la prima volta proprietà e lavoratori lavoreranno fianco a fianco nella stanza dei bottoni.

«Abbiamo sempre sostenuto – commenta Stefano Bona (Fiom), che i licenziamenti erano ingiustificati e inutili, al di là del loro impatto sociale devastante. Queste riassunzioni hanno per noi un enorme significato perché da un lato si sutura una ferita comunitaria dando riparo a una scelta divisiva e di sfiducia nei confronti dello stabilimento simbolo della Valbelluna, dall’altro si ribadisce che la rinascita e il rilancio passano necessariamente attraverso il lavoro e il suo valore». «Con le assunzioni – aggiunge Mauro Zuglian (Cisl Fim) – e il comitato di gestione si segna un passaggio straordinario nella storia di questo territorio e di un’azienda che ha sempre avuto nel suo dna l’innovazione». «Con l’impegno di tutti abbiamo ottenuto un bel risultato – le parole di Massimo Busetti (Uilm) – e ora iniziamo a remare, verso mari ancora inesplorati, ma con la certezza di avere un ottimo comandante».

Ai 12 operai riassunti anche il saluto del ministro per i rapporti col Parlamento, Federico D’Incà: «Conosco bene il percorso dell’Acc. Da settembre mi sono impegnato per trovare la soluzione ideale. Ai lavoratori riassunti vanno i miei migliori auguri. Il vostro impegno, assieme a quello dei colleghi e del commissario Castro, renderà orgogliosa l’intera comunità». Parla di “giustizia” e “questione morale”, invece, il sindaco di Borgo Valbelluna, Stefano Cesa: «È successa la cosa giusta per queste persone lasciate a casa per logiche poco chiare della precedente dirigenza e che oggi con l’amministrazione straordinaria riusciamo a reintegrare».

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