«Dall’Europa è arrivato un segnale positivo, adesso dovrà essere fatto uno sforzo straordinario di programmazione, nel quale la montagna deve trovare riconoscimento. Occorre rilanciare le politiche europee della montagna. Le terre alte stanno soffrendo pesantemente gli effetti economici della pandemia che vanno a sommarsi a note problematiche strutturali».
A dirlo è Lorraine Berton, presidente di Confindustria Belluno Dolomiti, all’indomani dell’accordo raggiunto sul Recovery Plan e a poche ore dalla nuova sessione di lavori degli Stati Generali della montagna che da oggi (venerdì 23 luglio) torneranno a riunirsi da Roccaraso in Abruzzo con la partecipazione, tra gli altri, del ministro Francesco Boccia. Sotto la lente, il futuro. Anche del Bellunese. E sarà inevitabile ripartire proprio dal Recovery Plan e dalle risorse che saranno messe a disposizione dell’Italia e dei Paesi più colpiti dalla pandemia.
«Il Governo italiano nell’attuare il Recovery Plan dovrà ricordarsi della montagna e nel farlo potrà avvalersi delle proposte già formulate dagli Stati Generali, come il credito d’imposta per le spese di innovazione o gli incentivi alle start up giovanili che si insediano nelle terre alte – sottolinea Berton -. Dobbiamo utilizzare bene le risorse e calarle sui territori, colmando quei divari che sono sempre più evidenti e che il Covid-19 ha persino accentuato».