Piste da sci salve, modificata la legge regionale per la disponibilità dei terreni

Piste da sci salve, modificata la legge regionale per la disponibilità dei terreni

«Alcune piste da sci rischiavano di dover chiudere, proprio nel cuore della stagione invernale e a meno di tre anni dalle Olimpiadi 2026. Questo rischio è stato scongiurato ed è un’ottima notizia per la montagna bellunese». 

Lo dice il consigliere provinciale delegato ai trasporti e agli impianti a fune, Dario Scopel, in merito alle recenti modifiche alla legge regionale 21/2008 (“Disciplina degli impianti a fune adibiti a servizio pubblico di trasporto, delle piste e dei sistemi di innevamento programmato e della sicurezza nella pratica degli sport sulla neve”). Modifiche che introducono la servitù coattiva in fase di esercizio pista per semplificare la disponibilità di alcuni terreni a servizio delle ski aree. Senza le novità introdotte, diversi comprensori si trovavano nelle condizioni di dover aprire trattative onerose con i proprietari di alcuni appezzamenti e nel frattempo di dover cessare l’attività sulle piste. La legge regionale infatti – prima delle novità degli ultimi giorni – in caso di mancanza di disponibilità dei terreni, prevedeva la sospensione dell’autorizzazione al pubblico esercizio.

«Un problema di notevole rilevanza che avrebbe messo in crisi l’intero settore del turismo invernale, con notevoli danni economici e anche di immagine per il territorio bellunese» sottolinea il consigliere Scopel. «Grazie alla sinergia con la Regione del Veneto e all’impegno dei tecnici della Provincia di Belluno si è giunti a una soluzione efficace e concreta, che consente la costituzione di servitù anche per piste in esercizio. Questo significa non dover interrompere la stagione e dare continuità a un settore strategico per l’economia del territorio, che si sta rialzando dopo gli anni di blocco del Covid. Grazie quindi alla struttura regionale, all’assessore Caner che ha tenuto le fila della questione, e anche ai consiglieri regionali Silvia Cestaro e Giovanni Puppato per la fattiva collaborazione».

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