Per ogni “cubo” un albero piantato: il legno di Vaia rinasce grazie ai giovani

Per ogni “cubo” un albero piantato: il legno di Vaia rinasce grazie ai giovani

Dalla devastazione della tempesta Vaia a una nuova frontiera di opportunità, il passo può essere breve.

In fondo, basta un po’ di coraggio, di intraprendenza, di studio. E l’arte dell’artigiano. Che è cruciale, specialmente nei territori periferici: in zone custodi di competenze, saperi e pratiche che sono parte essenziale della cultura italiana. Su questi presupposti, tre giovani al di sotto dei 30 anni hanno deciso di fondare una startup che trova la sua ragione d’essere nella valorizzazione dell’artigianato legato alle valli dolomitiche: «Poniamo attenzione al territorio, al suo dna culturale. E tutto questo permette di tradurre in realtà la missione di “Vaia”. Quella di sostenere la rinascita dei boschi e delle zone devastate dalla tragedia climatica, grazie al recupero del legname degli alberi abbattuti. E alla produzione di amplificatori di design per smartphone». 

Gli oggetti prendono il nome di “Vaia Cube” e, per ogni pezzo venduto, viene piantato un albero. I  “cubi” vengono prodotti ricorrendo a segherie, designer e falegnami delle Dolomiti. Come spiega Giorgio Leonardelli, socio della startup e maestro artigiano di lungo corso: «Il legno è un materiale meraviglioso, ecologico, dal potenziale straordinario. Alcuni lo sottovalutano, ma con il legno si possono costruire tanto i violini, quanto i grattacieli. Oltre agli amplificatori di design».

I “Vaia Cube” sono venduti in tutta Italia e nel mondo: nel solo mese di dicembre ne sono stati acquistati più di 7mila pezzi. In prevalenza sfruttando i canali online, ma il cuore della startup (che ha la base a Borgo Valsugana, ma ramificazioni in tutto il Bellunese) è il rapporto con il territorio, con i suoi boschi, le sue comunità e ovviamente i suoi artigiani. Come confermano i 5mila alberi già ripiantumati.

«A noi piace toccare con mano le cose – afferma l’amministratore delegato. Federico Stefani -. Ecco perché amiamo così tanto il legno, ed ecco perché per raccontare e vendere i “Vaia Cube” puntiamo sui negozi: a Milano così come nella piccola città d’arte siciliana o veneta. Certo, la tecnologia è importante, ma i rapporti umani, il profumo dei boschi e il ronzio di una falegnameria all’opera, lo sono ancora di più». 

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