Pedavena – Croce d’Aune, il comitato organizzatore dice sì alla formula ridotta: «Ma solo in via transitoria»

Pedavena – Croce d’Aune, il comitato organizzatore dice sì alla formula ridotta: «Ma solo in via transitoria»

La Pedavena Croce d’Aune si farà. Forse. Certamente, se così sarà, la 39esima edizione si correrà sul tracciato accorciato, con il traguardo fissato pochi metri dai confini del Parco nazionale delle Dolomiti bellunesi. Lo annuncia in un lungo comunicato a firma del presidente, Lionello Gorza, il comitato organizzatore della manifestazione.

«Prendiamo atto che l’ente parco si è reso disponibile ad autorizzare la gara nella versione corta- si legge nel testo inviato ai giornali -. Quella cioè che si ferma ai confini del Parco e prosegue fino a Croce d’Aune in trasferimento. Una posizione palesata dal presidente dell’ente, Ennio Vigne, anche agli organi di stampa. Il comitato il comitato hai intenzione di presentare ad inizio settimana istanza per avere, quantomeno per quest’anno, la gara corta in attesa di capire come muoversi legalmente per difendere la gara lunga che è l’obiettivo finale. Ci aspettiamo quindi che nel giro di pochi giorni arrivi il Sì alla gara, dato che dubitiamo che a questo punto servano ulteriori approfondimenti».

Nel comunicato Lionello Gorza, a nome del comitato organizzatore, ricostruisce minuziosamente tutti i passaggi avvenuti in questi ultimi mesi. Da quando, cioè, all’indomani della pubblicazione in Gazzetta ufficiale del regolamento del Parco. Siamo ad ottobre 2021. «Che ci fosse un problema legato al regolamento è diventato da subito evidente – scrive Gorza -. Il sindaco di Pedavena Nicola Castellaz si è mosso da subito per cercare di individuare una possibile soluzione e da subito ha coinvolto il presidente dell’ente parco, il quale da subito quindi era al corrente dello stato di fatto e della volontà del comitato e del comune di Pedavena di cercare una soluzione».

Soluzione che, è la tesi del comitato organizzatore, non si è trovata per una precisa volontà politica. Ottenuto in primavera il parere dell’avvocato Enrico Gaz (che, in sintesi, sottintende l’articolo 29 del regolamento – quello che vieta le manifestazioni motoristiche all’interno del Parco – all’articolo 18 dello stesso testo «che consente la circolazione dei veicoli a motore sulle strade regionali provinciali e comunali come quella che sale a Croce d’Aune, e qui ai sensi dell’ art. 9 del codice della strada si possono svolgere competizioni motoristiche una volta autorizzate dall’ente preposto – ovvero la Provincia con nulla osta del Parco) Vigne scelse di inviarlo direttamente al Ministero. «Senza condividerlo con il consiglio direttivo che è l’organo politico del parco e rimettendo a Roma ogni decisione: quindi c’è stata una precisa scelta della presidenza dell’Ente», scrive Gorza, che aggiunge: «È stato un lavarsene le mani. Così come è stato lavarsi le mani la scelta successiva, che è quella che stiamo vedendo in questi giorni, di rimettere agli uffici la decisione sulla possibilità o meno di effettuare la manifestazione. Il dato di fatto è che il direttivo dell’Ente parco, ovvero l’organo politico, non ha assunto alcuna decisione politica».

A nulla, ricorda ancora Gorza, è valsa la riunione di martedì scorso, promossa dall’assessore regionale Bottacin e alla quale hanno partecipato i 15 sindaci della comunità del Parco, i parlamentari bellunesi e lo stesso Vigne. «In quell’occasione – spiega il presidente del comitato organizzatore della Pedavena – Croce d’Aune – La politica nella sua interezza ha chiesto con forza al presidente Vigne che il consiglio direttivo si esprimesse con un proprio atto di indirizzo politico adottando di fatto l’interpretazione dell’avvocato Gaz favorevole allo svolgimento della manifestazione».

Sabato Vigne ha anticipato la volontà di modificare il regolamento. Ma per Gorza una soluzione che garantisse lo svolgimento della gara nella sua interezza si poteva trovare: «Servivano un atto di indirizzo politico, il giusto buon senso e condivisione con tutte le forze del territorio, anche quelle che magari si oppongono a manifestazioni di questo tipo, ma con le quali si può trovare un punto d’incontro perché queste manifestazioni di fatto arricchiscono i nostri territori, lo rendono fruibile».

Infine, come già annunciato sabato, il comitato organizzatore ricorrerà al Tar del Veneto.

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