Il Soccorso alpino di Pieve di Cadore li ha cercati tutta la notte, lungo i sentieri dell’Antelao. E li ha ritrovati questa mattina, sani e salvi: un padre e suo figlio. 

L’allarme era stato lanciato alle 23.30 dalla moglie dell’uomo, 64 anni di Venezia. Il quale, assieme al figlio sedicenne, aveva in programma di arrivare al Rifugio Galassi, toccare la Forcella del Ghiacciaio, proseguire per i Piani dell’Antelao e rientrare. La macchina era parcheggiata in località Praciadelan, dove manca la copertura telefonica. Di conseguenza, i cellulari non erano raggiungibili. 

I due sono stati visti l’ultima volta da alcuni amici, mentre dalla ferrata scendevano verso i Piani dell’Antelao. Un paio di soccorritori portati alla Capanna degli alpini – gli zaini e l’attrezzatura fatti arrivare a monte grazie alla collaborazione dei gestori del Rifugio Galassi – hanno perlustrato la Forcella del Ghiacciaio chiamandoli a gran voce. Altri hanno percorso i Piani dell’Antelao e le zone circostanti, fino a Forcella Cadin e al Casone dell’Antelao. Un terzo gruppo è risalito a Forcella Piria per poi ricongiungersi al resto dei soccorritori a Campestrin. 

Ma, alle 7.30, ecco la svolta: un soccorritore che tornava a valle con il fuoristrada ha incrociato sul tragitto il gestore del Galassi, che lo ha avvertito di aver visto i veneziani. Stavano rientrando lungo la strada che, da Calalzo, sale a Praciadelan.

Una volta raggiunti, padre e figlio hanno raccontato la loro versione: scesi dai Piani dell’Antelao e arrivati quasi al parcheggio, al ponte in cemento hanno imboccato la vecchia strada che porta a Calalzo e bivaccato con i loro sacchi a pelo fuori da una baita, a Biguzzere. Una zona con assenza di campo.

L’allarme è quindi cessato, ma che spavento.