Non fu sabotaggio alla pista di bob: archiviata l’inchiesta

Non fu sabotaggio alla pista di bob: archiviata l’inchiesta

Vi ricordate il tubo di refrigerazione della pista di bob di Cortina in costruzione, ritrovato in mezzo alla strada di cantiere? E la levata di scudi del mondo politico e di Simico, che parlarono subito di «atto doloso» e sabotaggio? Ebbene, nulla di tutto questo: non ci fu nessun sabotaggio. Questa, almeno, è la conclusione alla quale sarebbe giunta la Procura di Belluno, che in questi giorni ha chiuso il fascicolo: non ci fu dolo, quello spostamento fu un fatto accidentale. 

Il fatto accadde il 20 febbraio, a tre giorni dal sopralluogo al cantiere dei vertici del Cio, il comitato olimpico internazionale. Alla sera, intorno alle 22, un tubo del costruendo impianto di refrigerazione, del peso di oltre mezza tonnellata, fu ritrovato nel mezzo della strada di cantiere. La circostanza e la vicinanza temporale con il sopralluogo decisivo per le sorti della pista di bob fecero subito dire a Fabio Massimo Saldini, ceo di Simico, che il fatto doveva essere senza ombra di dubbio «Doloso, che aveva creato notevoli disagi ai lavori». Venne subito convocato in prefettura un tavolo sulla sicurezza, ma soprattutto prese voce il mondo politico, ministro delle Infrastruttura Salvini in testa (c’è da dire, comunque, in numerosa compagnia), che urlò senza mezzi termini al «Gesto vile e irresponsabile di chi vuole sabotare le olimpiadi». Con buona pace della prudenza in attesa dello sviluppo delle indagini. Che sembrano andare in tutt’altra direzione. 

La versione di Simico

Sulla questione interviene Simico – società infrastrutture Milano Cortina, che si occupa della realizzazione delle opere olimpiche resta convinta che il fatto non sia stato accidentale, e ha affidato la sua versione ad una nota diramata nel pomeriggio di ieri (15 aprile). «Nel rispetto delle indagini e del prezioso lavoro svolto dagli inquirenti in merito al tentato sabotaggio dello Sliding Centre di Cortina – si legge – di cui apprendiamo eventuali sviluppi da fonti stampa, si evidenzia tecnicamente ciò che risulta chiaro dall’analisi meteo e atmosferica della notte in cui sono avvenuti i fatti. Alcune ricostruzioni giornalistiche, apparse nelle ultime ore, omettono un dato riconosciuto come incontrovertibile: le condizioni ambientali e atmosferiche registrate la notte del 21 febbraio scorso azzerano le probabilità di “spostamento” o “scivolamento” del tubo. Dunque, escludendo che si sia mosso da solo, è stato fin da subito ragionevole ipotizzare che quanto accaduto non possa essere stato frutto di un mero incidente»

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