Per dare battaglia al cibo sintetico scendono in campo anche i giovani e le donne di Coldiretti Belluno.
«Le multinazionali del latte senza vacche, della carne costruita in laboratorio, del pesce finto, stanno cercando di imporre sul mercato un nuovo modo di mangiare – spiega Alex Limana, delegato provinciale di Giovani Impresa Coldiretti -. E presto potrebbe avere il via libera europeo con le prime richieste di autorizzazione all’immissione in commercio di produzioni create in laboratorio. È necessario sensibilizzare le famiglie sui rischi. La demonizzazione di bistecche, braciole, prosciutti, salami, formaggi espressione della tradizione, qualità, identità, coincide in maniera evidente con la propaganda del passaggio a una dieta unica mondiale, dove il cibo sintetico si candida a sostituire quello naturale».
Sulla stessa linea di pensiero Chiara Bortolas, responsabile provinciale, regionale e nazionale di Donna Impresa: «Si tratta di una profonda contraddizione che colpisce le tipicità tradizionali, che hanno bisogno di sostegni per farsi conoscere sul mercato e rischiano invece di essere condannate all’estinzione, mentre la ‘carne in provetta” ottenuta in laboratorio da cellule in vitro è oggetto di forti investimenti».
Conclude il presidente provinciale Alessandro De Rocco: «Questo nuovo business nasconde rilevanti interessi economici e speculazioni internazionali, dirette a sconvolgere il sistema agroalimentare mondiale e a minare le basi della dieta mediterranea. Serve, dunque, un segnale chiaro dall’Unione Europea che deve dimostrare di stare dalla parte giusta».