Gita di fine anno nelle periferie del mondo. Con il sorriso sulle labbra e la consapevolezza di fare del bene a chi ne ha davvero bisogno. È il viaggio dei ragazzi del liceo Lollino. O meglio, il viaggio mancato che si è trasformato in un’occasione di solidarietà.

Il Covid ha bloccato le gite scolastiche. Tutte, indifferentemente. Anche quella dei liceali lolliniani. Anche il viaggio di maturità, che gli studenti dell’ultimo anno avevano messo in programma per marzo, destinazione Gerusalemme. Le porte dell’aereo si sono chiuse senza possibilità alcuna. Ma si sono spalancate le porte della generosità. Perché i ragazzi non hanno voluto indietro i soldi che avevano già raccolto per la gita: la somma che era stata destinata al viaggio è stata interamente donata alla Caritas diocesana. E nei giorni scorsi è arrivata una lettera per gli studenti di quinta.

«Avete dimostrato una grande sensibilità verso coloro che versano in particolare difficoltà in questo periodo di emergenza sanitaria, sociale ed economica – scrive Francesco D’Alfonso, direttore della Caritas Belluno-Feltre -. Da insegnante di liceo, so bene di quali attese si carica quell’esperienza unica che è il viaggio di fine corso, che si ricorda nel tempo. Oggi questa opportunità vi è stata preclusa, ma voi avete saputo trasformare il limite in apertura, il non poter varcare i confini dello spazio in volo libero verso l’orizzonte, verso quelle che Papa Francesco chiama le “periferie del mondo”, spesso a noi così vicine».