Nevegal, c’è l’accordo per la vendita degli impianti. E sono iniziate le verifiche tecniche

Nevegal, c’è l’accordo per la vendita degli impianti. E sono iniziate le verifiche tecniche

Nevegal, si riparte – forse – di nuovo. Ancora qualche giorno di attesa, poi la firma dal notaio. Entro giovedì prossimo “Nevegal 2021”, la società presieduta da Massimo Slaviero e della quale fanno parte Lionello Gorza, Roberto Pierobon, Alessandro Molin e gli operatori del Colle, entrerà in possesso degli impianti di proprietà dell’Alpe, in liquidazione.

Il preliminare d’acquisto è già stato firmato e il passaggio di consegne avverrà per una cifra vicina ai 150 mila euro. Così “Nevegal 2021” potrà lavorare al suo obiettivo: continuare la tradizione dello sci per poi, in primavera, cedere gli impianti al Comune di Belluno (e magari, chissà, gestirli). Insomma, questa volta sembrava davvero impossibile, eppure, covid permettendo, il Nevegal si prepara ad accogliere anche questo inverno appassionati e sciatori in erba. 

In questi giorni sono iniziate le verifiche tecniche sulle funi e il sistema di innevamento, sotto l’occhio esperto del direttore tecnico di “Nevegal 2021”, Alessandro Molin, anche presidente della scuola sci del Colle. «Oggi (venerdì 13 novembre, ndr) sono stati smontati i sedili della seggiovia – spiega – mentre nei giorni scorsi abbiamo risolto in fretta un piccolo problema ad una delle pompe per l’innevamento artificiale. Abbiamo già assunto tre persone per seguire le manutenzioni, se potremo aprire ne arriveranno almeno altre tre». 
 
Brutte sorprese, comunque, non dovrebbero essercene, così si può iniziare a concentrare gli sforzi sulla promozione. Nei giorni scori il presidente della società, Massimo Slaviero, ha fissato in almeno 200mila euro la speranza di incasso minimo per la stagione, confidando su una grande partecipazione popolare, con l’obiettivo di aprire il 26 dicembre. «Speriamo che la situazione sanitaria ce lo consenta – prosegue Molin -. Noi comunque siamo pronti a partire con la promozione, con una politica di prezzi aggressiva e concorrenziale. Dobbiamo far tornare la voglia di sci ai bellunesi. Siamo fiduciosi: abbiamo delle carte da giocare rispetto alle altre stazioni sciistiche, che quest’anno saranno alle prese con grandi limitazioni: basti pensare alle cabinovie con capienza ridottissima».
 

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