Anche la sagace cagnolina Pimpa era fra gli ospiti, a Feltre, dell’annuale assemblea dei soci di “Meteoriti Italia”, associazione di promozione sociale sorta per valorizzare il patrimonio meteoritico nazionale.
All’assemblea hanno partecipato pure Davide Gaddi e l’amica a 4 zampe che, nel gennaio di quest’anno, hanno recuperato due pezzi della meteorite “Cavezzo” (peso totale 55,3 grammi), caduta in provincia di Modena.
La “meteorite di Capodanno”, come è nota al grande pubblico, è la quarantaduesima registrata in Italia dal 921 d.C. Ed è anche la trentaseiesima, delle quasi 64mila catalogate nel mondo, a essere stata recuperata grazie alle triangolazioni delle reti di sorveglianza del cielo, fissate per creare un sistema di difesa contro possibili impatti di asteroidi e per individuare e raccogliere campioni di materiale extraterrestre, indispensabili per lo sviluppo delle scienze planetarie.
In virtù delle registrazioni di ben otto postazioni Prisma, per l’oggetto arrivato dallo spazio è stata calcolata l’orbita, determinata l’origine e la provenienza, e circoscritta la zona d’atterraggio.
«Una postazione Prisma è costituita da una camera “all-sky” e da un computer collegato a una rete Internet, in modo da assicurare la trasmissione dei dati, 24 ore su 24, al centro di raccolta. Quando la rete sarà a pieno regime, le postazioni distribuite sull’intero territorio nazionale saranno distanziate a non più di 100 km», spiega l’associazione.
“Meteoriti Italia aps” è stata una delle prime associazioni ad aggregarsi al progetto e ha poi finanziato l’installazione di una postazione Prisma presso l’istituto “Follador” di Agordo: attualmente unica nella provincia di Belluno e una delle cinque in Veneto.